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ROMA, SEI RAPINE IN DUE ORE: POLIZIA E CARABINIERI ARRESTANO TRE VENTENNI

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Tempo di lettura 2 minuti Recuperati un fucile a canne mozze completo di 10 cartucce di cui due esplose, due mazze da baseball, numerose armi da taglio, (coltelli, pugnali, spade e un machete)

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Redazione

Roma – Sei rapine in due ore nella zona est di Roma. Le telefonate delle vittime sono giunte al 112 e al 113 una dietro l’altra ed è scattato l’allarme. A seguito delle richieste di intervento, le due sale operative di Polizia e Carabinieri hanno diramato le ricerche, attivando gli equipaggi dei Commissariati, del Reparto Volanti, nonché delle Stazioni e del Nucleo Radiomobile Carabinieri, presenti nella zona. La sinergia tra le due sale ha consentito in breve tempo, di organizzare, un servizio di chiusura di tutte le principali strade e arterie della zona per stringere il cerchio attorno ai malviventi e precludergli ogni via di fuga.
Impressionante la serie di rapine messe a segno dai tre malviventi in poche ore:

Alle 2.30 in via Radiciotti, località Campo Limpido a Tivoli, 3 persone armate di pistola e cacciavite hanno rapinato un uomo asportandogli l’autovettura, una Audi A3, e dopo averlo ferito ad una gamba con l’utensile sono fuggiti.

Mezz’ora più tardi, gli stessi malviventi, con l’auto appena rubata, mettono a segno altre due rapine ai danni di altrettante persone. La prima in via Tiburtina all’altezza di Ponte Mammolo e l’altra in via Zanardini. Intorno alle ore 04.00, in via Levanna, è ancora una volta un passante a farne le spese al quale hanno asportato la cifra di 20 euro. Trascorso poco tempo, una giovane coppia che passeggiava in via Dapporto, viene derubata di un cellulare e poche decine di euro.

Infine, in via Gemona del Friuli, dopo aver portato a termine la sesta ed ultima rapina, i tre malviventi hanno imboccato il G.R.A., ma giunti al km 24.400, due dei tre, sono stati intercettati e bloccati da pattuglie della Polizia e dei Carabinieri.

Identificati per L.R e A.S., romano il primo e originario del Bangladesh il secondo, entrambi 20enni, i due sono stati accompagnati presso gli Uffici del Commissariato San Basilio. Poco più tardi, le immediate attività di indagine, hanno consentito di identificare anche il terzo rapinatore, S.B., di anni 20, che è stato bloccato in località Guidonia.

Le conseguenti perquisizioni domiciliari hanno consentito di recuperare, a casa di S.B., un fucile a canne mozze completo di 10 cartucce di cui due esplose, due mazze da baseball, numerose armi da taglio, (coltelli, pugnali, spade e un machete), una tuta da lavoro di quelle usate dagli operatori di energia elettrica, un congegno elettronico per inibire le centraline di accensione di auto di grossa cilindrata, un paio di manette spagnole, una cassetta di pronto soccorso, guanti in lattice e un proiettile inesploso.
Positiva anche la perquisizione a casa di L.B.. All’interno della sua abitazione infatti gli investigatori hanno recuperato a sequestrato due bilancini di precisione, alcuni grammi di marijuana, 5 grammi di semi, probabilmente usati per la coltivazione della stessa sostanza, e diverse centinaia di euro in contanti. Recuperato anche il cacciavite usato per rapinare e ferire la vittima della prima rapina, mentre sono ancora in corso le indagini per cercare di recuperare la pistola della quale i giovani si sono disfatti prima di essere bloccati.
Al termine degli accertamenti per i tre giovanissimi sono scattate le manette. tutti dovranno rispondere rapina continuata e aggravata mentre il solo L.R., anche del possesso ai fini di spaccio della sostanza stupefacente.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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