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Redazione
Roma – “Nella mattinata di venerdì 31 ottobre nell’I.T.I.S. G. Giorgi nel V Municipio, zona Collatino, un ragazzo nigeriano nella pausa di ricreazione si è sentito male perdendo i sensi, è arrivata un’ambulanza con personale infermieristico dotato di tute anticontagio e barella chiusa da vetro trasparente.
L’area in cui il ragazzo è svenuto è stata interdetta ed appare chiaro che il pensiero non può che andare al virus ebola. Fortunatamente dai controlli effettuati dall’ASL RM B Dipartimento di Prevenzione – Servizio di Igiene e Sanità Pubblica non risulta per il piccolo nigeriano alcuna patologia riconducibile a virus o malattie infettive contagiose. Ma non si può andare avanti così”, lo dichiarano in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Salute, ed Emiliano Corsi del Comitato Difendiamo Roma.
“L’allarme e la tempestività dei soccorsi sono certamente un elemento positivo da sottolineare, ma devono comunque farci riflettere: c’è la percezione che Ebola stia arrivando, la stessa preoccupazione che hanno milioni di italiani. E non è un caso che alcuni soldati Usa vengano messi in quarantena nella base di Vicenza e l’Australia abbia provveduto a sospendere i flussi immigratori provenienti dall’Africa. In Italia sono sbarcati, grazie alla disastrosa Operazione Mare Nostrum, almeno 150 mila extracomunitari provenienti anche da paesi a rischio ebola, ma per loro nessuna quarantena e nessun controllo. Sono quelli che continueremo a chiedere al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin a garanzia della salute e della serenità degli italiani, ma non solo”, concludono Santori e Corsi.
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