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di Silvio Rossi
Roma – Una protesta covata da tempo, ma non annunciata, quella organizzata oggi dagli autisti di alcune linee Atac, che ha creato notevoli problemi a quanti utilizzano i bus per recarsi a scuola o al lavoro. Sono state una quarantina le linee interessate dalla protesta, in pratica tutte le linee gestite dal consorzio Roma TPL, che fanno riferimento al deposito di Maglianella.
Trentacinque sono le linee che sono state totalmente soppresse, tutte operanti nel quadrante ovest della capitale, a servizio delle zone più periferiche della città. La protesta è stata effettuata da un centinaio di lavoratori che hanno bloccato le attività del deposito dalla prima mattina, che manifestano contro il mancato versamento degli stipendi arretrati, e contro la voce che parla di 145 licenziamenti.
In particolare sono state totalmente soppresse le linee 08, 011, 017, 018, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 066, 086, 546, 701, 711, 775, 787, 808, 889, 892, 908, 912, 914, 985, 992, 993, 998, 999, 701L, 703L e C1; mentre hanno avuto forti limitazioni le linee 037, 135, 763, 778 e 907.
Una vicenda, quella odierna, che ripropone il tema della regolamentazione degli scioperi nei servizi essenziali. I lavoratori di Roma TPL hanno tutto il diritto di manifestare, non è possibile però che, per rendere più evidente la loro protesta, decidano di creare il maggior disservizio agli utenti del servizio di trasporto urbano. Altrimenti si rischia di trovarci davanti a una guerra tra poveri, tra autisti e pendolari, che non porterà da nessuna parte.
Ciò che appare incomprensibile è la possibilità che viene lasciata alle società che gestiscono i servizi pubblici di non rispettare i propri lavoratori, mortificandoli con stipendi non pagati, assoluta mancanza di relazioni sindacali, così come lamentano i dipendenti. Non è possibile che un servizio essenziale venga erogato solo per la buona volontà di lavoratori che si recano al proprio posto anche senza aver riconosciuto il proprio stipendio.
Il Commissario Tronca dovrebbe intervenire (come ha chiesto anche il Presidente del XIV Municipio, Valerio Barletta), imponendo alla società che gestisce il servizio di trasporto precisi obblighi, e chiedere, in assenza del rispetto di tali disposizioni, il commissariamento della società.
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