Roma
ROMA, SBANDO CAPITALE: LUIGI NIERI ABBANDONA LA NAVE
Tempo di lettura 6 minutiIl vice sindaco lo ha annunciato nella serata di martedì 14 luglio
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9 anni faon
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di Cinzia Marchegiani
Roma – Ignazio Marino perde repentinamente i suoi uomini, questa volta non è un’indagine o una retata, ma le dimissioni del vicesindaco Luigi Nieri che lo annuncia tramite il suo sito, rivolgendo dosi alle persone che due anni fa lo appoggiarono nella campagna elettorale, concedendogli la fiducia scegliendolo come loro rappresentante in Assemblea Capitolina e facendolo eleggere consigliere comunale, la stessa carica dalla quale ora si era dimesso per accettare l’onere e l’onore di ricoprire la carica di vicesindaco e assessore di Roma.
Insomma Nieri di dimette e la sua decisione è personale, non improvvisa e non dettata da ragioni oscure, né da nauseanti ragionamenti politi cisti: “E’ una scelta limpida che condivido con tutti voi con la chiarezza che ha sempre contraddistinto la mia storia politica. Quando ho accettato di fare il vicesindaco di Roma l’ho fatto per amore della mia città – mi permetto, inelegantemente, di sottolineare che ho fatto il vicesindaco a titolo gratuito – e perché ho creduto a un progetto politico con un chiaro profilo di sinistra”. Nieri ci tiene a sottolineare che il suo passo indietro, che nessuno glielo ha imposto, ha alla base l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi e dichiara: “Proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera. Se avessi pensato soltanto a me, avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe”.
Nieri attacca certi poteri, li definisce “certe realtà che hanno sempre avuto interessi sulla città, condizionandone le scelte, poteri che io ho incessantemente combattuto, sin da ragazzo, hanno fatto di me il bersaglio perenne di attacchi che non si sono limitati a colpire la mia persona, – mai, e sottolineo mai, sfiorata dalle indagini di ‘Mafia Capitale’, portate avanti con serietà e rigore dalla Procura della Repubblica, che infatti non mi ha mai indagato – ma si sono spinti oltre per tentare di inquinare l’immagine dell’intera amministrazione di Roma e anche quella del mio partito, SEL, mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria”.
Nieri attacca anche i giornali, li chiama tritacarne mediatico che vomitano ogni giorno tabella, che riportano intercettazioni riciclate da oltre 6 mesi, sbattute sulle prime pagine di quotidiani nazionali e caricate dalla superficialità di titoli che cercano di far passare per nuove cose vecchie di totale irrilevanza penale e giudiziaria, insomma un giornalismo che tenta di destabilizzare l’amministrazione Marino, per metterla all’angolo. Luigi Nieri spiega l’attacco mediatico subito: “questa amministrazione dà fastidio, ha rotto troppi equilibri e va resa ogni giorno più fragile per far sì che tutto cambi affinché nulla cambi.
Io non ci sto. Lascio per impraticabilità di campo, perché non intendo prestarmi neanche per un giorno di più a questo gioco al massacro. Non lascerò che indeboliscano l’azione di questa amministrazione. Con il mio passo indietro confermo la mia più grande fiducia e stima nei confronti del mio sindaco, di Ignazio Marino, che credo e spero possa continuare le battaglie politiche di sinistra che questa città merita e che io esigo per Roma. Ho fatto tutto quanto è stato in mio potere per scrivere una pagina di giustizia sociale ed eguaglianza per la nostra città. Ho contribuito ai risultati straordinari raggiunti in soli due anni da questa Giunta di sinistra, che ha portato a casa cose di cui in passato si era solo parlato”.
Concludendo Nieri si augura che le battaglie che non ha potuto concludere siano portate avanti e vinte da chi lo sostituirà, e forse confuso dalle indagini di Mafia Capitale definisce il suo impegno, come un’avventura entusiasmante, perché ha avuto il merito di scrivere la parola fine a una delle stagioni più buie per questa città, quella del centrodestra alla guida della Capitale e chiosa: “Eppure questa Giunta ha ricevuto tante critiche più che sospette, sin dalle prime settimane. Evidentemente i processi democratici e dirompenti da qualcuno non sono affatto apprezzati. Io non mi presto più a questo gioco, mi faccio da parte per il bene di Roma e dei romani, lo faccio a testa alta e con la convinzione di aver dato il massimo, malgrado le enormi difficoltà”.
Ecco alcuni stralci della lettera con cui comunica le dimissioni "per non lasciare alibi a chi usa me per attaccare amministrazione di Roma".
Ho svolto i compiti delicatissimi che mi sono stati affidati con la più grande umiltà e serietà, con onestà e trasparenza, senza mai rinunciare ai miei profondi e radicati valori e ideali di sinistra. […] Il sindaco della nostra città mi ha scelto e voluto al suo fianco, mi ha difeso non una, ma molte volte dagli attacchi vili e strumentali che mi sono stati mossi, in più occasioni, in questi anni. […]
La mia è una decisione personale, non improvvisa e non dettata da ragioni oscure, né da nauseanti ragionamenti politicisti. E’ una scelta limpida che condivido con tutti voi con la chiarezza che ha sempre contraddistinto la mia storia politica. Quando ho accettato di fare il vicesindaco di Roma l’ho fatto per amore della mia città – mi permetto, inelegantemente, di sottolineare che ho fatto il vicesindaco a titolo gratuito – e perché ho creduto a un progetto politico con un chiaro profilo di sinistra. Il mio passo indietro, che nessuno mi ha chiesto di fare, ha alla base le stesse ragioni: l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi. Proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera. Se avessi pensato soltanto a me, avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe. Ma ormai è evidente che certi poteri, certe realtà che hanno sempre avuto interessi sulla città, condizionandone le scelte, poteri che io ho incessantemente combattuto, sin da ragazzo, hanno fatto di me il bersaglio perenne di attacchi che non si sono limitati a colpire la mia persona, – mai, e sottolineo mai, sfiorata dalle indagini di ‘Mafia Capitale’, portate avanti con serietà e rigore dalla Procura della Repubblica, che infatti non mi ha mai indagato – ma si sono spinti oltre per tentare di inquinare l’immagine dell’intera amministrazione di Roma e anche quella del mio partito, SEL, mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria.
Il tritacarne mediatico vomita ogni giorno tabella, riportando intercettazioni riciclate da oltre 6 mesi, sbattute sulle prime pagine di quotidiani nazionali e caricate dalla superficialità di titoli che cercano di far passare per nuove cose vecchie di totale irrilevanza penale e giudiziaria. Tutto per tentare di destabilizzare l’amministrazione Marino, per metterla all’angolo. Perché questa amministrazione dà fastidio, ha rotto troppi equilibri e va resa ogni giorno più fragile per far sì che tutto cambi affinché nulla cambi.
Io non ci sto. Lascio per impraticabilità di campo, perché non intendo prestarmi neanche per un giorno di più a questo gioco al massacro. Non lascerò che indeboliscano l’azione di questa amministrazione. Con il mio passo indietro confermo la mia più grande fiducia e stima nei confronti del mio sindaco, di Ignazio Marino, che credo e spero possa continuare le battaglie politiche di sinistra che questa città merita e che io esigo per Roma. Ho fatto tutto quanto è stato in mio potere per scrivere una pagina di giustizia sociale ed eguaglianza per la nostra città. Ho contribuito ai risultati straordinari raggiunti in soli due anni da questa Giunta di sinistra, che ha portato a casa cose di cui in passato si era solo parlato. […]
I sacrifici sembrano portare solo a ulteriori sacrifici, mai alla fine del tunnel. L’agibilità politica di sinistra a difesa delle persone e dei loro diritti, almeno quella che io ho sempre inteso come mia precisa missione, è messa alle strette ogni giorno. Mi auguro, comunque, che le battaglie che non ho potuto concludere siano portate avanti e vinte da chi mi sostituirà. Sono certo che il sindaco saprà scegliere il meglio per la nostra città, per i nostri dipendenti, per tutte le romane e i romani. Fin qui è stata un’avventura entusiasmante, anche perché ha avuto il merito di scrivere la parola fine a una delle stagioni più buie per questa città, quella del centrodestra alla guida della Capitale. Eppure questa Giunta ha ricevuto tante critiche più che sospette, sin dalle prime settimane. Evidentemente i processi democratici e dirompenti da qualcuno non sono affatto apprezzati. Io non mi presto più a questo gioco, mi faccio da parte per il bene di Roma e dei romani, lo faccio a testa alta e con la convinzione di aver dato il massimo, malgrado le enormi difficoltà.
Voglio concludere dicendo a tutti i miei elettori, sostenitori, simpatizzanti, amici, compagne e compagni, che il mio impegno politico non finisce qui. Continuerò sempre a portare avanti le battaglie sociali in cui ho sempre creduto.
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