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ROMA, SAXA RUBRA: VIA CARLO EMERY, UN CALVARIO CHE FINIRA' PRESTO…FORSE!

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Tempo di lettura 3 minuti Oggi sulla strada in questione ci sono le ruspe che stanno operando per evitare che si riformino le pozzanghere dei mesi scorsi.

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di Silvio Rossi 

Via Carlo Emery, piccola strada parallela a via Flaminia oltre i binari della linea Roma-Nord,  che passa a fianco al Centro Rai Saxa Rubra e all’Istituto Commerciale Calamandrei, era una tranquilla via locale che permetteva agli abitanti del quartiere alle spalle della cittadella dell’informazione di raggiungere le proprie case.

Circa tre anni fa un’esplosione, di origine dolosa, ha gravemente lesionato un palazzo che si trova su via Enzo Tortora, l’altra strada di accesso al quartiere, che è stata da allora chiusa al traffico per pericolo di crolli. Questo “incidente” ha provocato il collasso del traffico nel tratto di via Flaminia appena all’interno del Grande Raccordo Anulare, in quanto le strade nel comprensorio di Saxa Rubra non potevano più svolgere la funzione di filtro. Inoltre gli abitanti del quartiere che intendevano raggiungere il centro di Roma (o semplicemente la stazione di Saxa Rubra) erano costretti a un lungo giro oltre il GRA.

Per ovviare a queste difficoltà pochi giorni dopo la chiusura di via Enzo Tortora via Carlo Emery, che era a senso unico, è stata adattata al transito in entrambi i versi di marcia.

Il problema principale della strada (presente anche quando questa era a senso unico, ma intensificato con il doppio senso di circolazione) è la mancanza del convogliamento delle acque piovane, specialmente in corrispondenza con via Nicolò Carosio, dove alle prime piogge si formano ampie pozzanghere che rendono difficoltosa e pericolosa la circolazione.

Per questo motivo alcuni mesi fa un gruppo di dipendenti Rai ha chiamato il presidente del municipio Daniele Torquati, chiedendo una sistemazione adeguata.  Oggi sulla strada in questione ci sono le ruspe che stanno operando per evitare che si riformino le pozzanghere dei mesi scorsi.

Abbiamo raggiunto il presidente del Municipio per informarci, oltre che sui lavori in corso, anche sulla situazione di via Tortora e sulle altre strade interessate nei mesi scorsi da smottamenti:

 

D.           Innanzi tutto in zona c’è il problema di via Enzo Tortora chiusa per via della casa pericolante. Ci sono novità che possano far pensare a una riapertura in tempi brevi?

R.            E’ uno dei regali che ci ha consegnato la vecchia Amministrazione:  dal 2011 ad un anno fa non è stato fatto niente. Oltre alla pulizia del 10 Maggio scorso con AMA in occasione della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” il Municipio subito dopo il nostro insediamento si è occupato della vicenda che, visto il tempo perso negli anni, non è di facile risoluzione.

D.           Quali sono i tempi previsti per il completamento dei lavori? Si riuscirà a completarli per la riapertura delle scuole, quando il traffico aumenterà considerevolmente?

R.            Il Municipio ha chiesto più volte di ripristinare la sicurezza per aprire, ma i proprietari della casa andata in fiamme hanno un processo aperto con i vicini (dai quali sembrerebbe sia partito l’incendio) che ha comportato la nomina di un CTU che dovrebbe fare il sopralluogo entro l’estate (questo dipende dal Magistrato), fino a quel momento l’avvocato di parte ha detto che i luoghi non si possono alterare e quindi non mettono in sicurezza l’edificio, noi non possiamo far riaprire.

D.           Su via Emery, anche a causa della vicina stazione del trenino “Centro Rai” c’era il fenomeno del parcheggio selvaggio. Si riuscirà a regolarizza la sosta?

R.            La sosta irregolare su via Emery non è regolarizzabile in quanto non ci sono le dimensioni stradali per creare dei parcheggi regolari. Il Municipio sta facendo raccolta delle acque meteoriche per evitare allagamenti nei parcheggi a pettine lato ferrovia, unica area regolare.

D.           Il XV Municipio è stato interessato da una serie di problemi dovuti alle intense piogge di quest’inverno e i conseguenti smottamenti. A che punto sono i lavori si riapertura delle strade?

R.            In una settimana abbiamo subito 27 frane 3 delle quali ci hanno lasciato le ferite peggiori: Cassia, Tangenziale e Olimpica. Attualmente dopo mesi di lavoro, le strade sono tutte riaperte, le frane risolte. Nell’estate si completeranno i lavori resi necessari (ripavimentazioni, potenziamento raccolte acque meteoriche, pulizia tombini e caditoie).

 

 

 

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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