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Redazione
Roma – “Un ulteriore smacco a danno del San Filippo Neri. Dopo l’assorbimento di una eccellente azienda ospedaliera nella Asl Roma E, per cui non sono state fornite valide spiegazioni né riscontri sul piano economico, procede lo smantellamento dei più efficienti reparti del nosocomio”, sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che rileva: “Il manager Angelo Tanese alcuni giorni fa, in una intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’, quasi a discolpa dell’operato regionale, vantava la validità della riconversione coatta del presidio, che diventerà un polo specializzato nell’oncologia. Pur sostenendo con determinazione la necessità di potenziare tali reparti, riteniamo che il San Filippo Neri sia stato condannato, nel chiuso degli uffici regionali a una morte lenta: gli attacchi a reumatologia, cardiologia, cardiochirurgia, neurochirurgia, un intero reparto di medicina e 10 posti letto in meno sono il risultato di una lotta senza quartiere che strutture vicine hanno condotto negli anni al nosocomio fino a riuscirci, con una giunta regionale che dovrebbe, mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo, salvaguardare e potenziare la sanità pubblica. E ora tocca a maternità: pochi parti poche garanzie per i tutori della sicurezza della salute. Così, tutte le gestanti che si rivolgevano all’ottima struttura, tra cui tantissime straniere, al presentarsi di qualche problema durante la gravidanza sono dirottate al vicino policlinico Gemelli, perdendo l’assistenza del proprio ginecologo e dell’ospedale di fiducia”. Una sanità vicina alle persone? A voi la risposta…”, chiosa il presidente.
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