Roma, ristrutturazione complesso monumentale Santo Spirito in Sassia: un’opera finalmente realizzabile

ROMA – Firmato oggi dal Direttore Generale della ASL Roma 1, Angelo Tanese, e il Legale Rappresentante dalla RTI Monacelli Franco Costruzioni Edili S.r.l., Cesare Tognoloni, il contratto per i lavori di restauro conservativo delle Corsie Sistine del Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia.

Le Corsie Sistine. 120 metri di lunghezza per 12 metri di larghezza, queste le dimensioni della monumentale corsia voluta da Sisto IV che costituisce il primo esempio di architettura civile rinascimentale a Roma. L’edificio si compone di due ambienti – la Corsia Lancisi e la Corsia Baglivi – separati da un tiburio ornato da finestre bifore e trifore attribuite all’architetto Giovanni Pietro Ghirlanducci, e dallo splendido altare del Palladio, che probabilmente costituisce l’unica opera romana dell’artista. Sulle pareti un ciclo pittorico di inestimabile valore, eseguito a fresco nel1478 da artisti della scuola Umbro-Romana e discepoli di Melozzo, del Ghirlandaio, del Pinturicchio e di Antoniazzo Romano e che raffigura, in più di cinquanta quadri illustrati, le origini dell’ospedale e gli episodi più importanti della vita di Sisto IV.

Il quadro degli interventi architettonici comprende il consolidamento della struttura, incluse le volte della adiacente Biblioteca Lancisiana, il trattamento dei paramenti murari e lapidei, il restauro degli intonaci interni ed esterni delle Corsie ma anche una preziosa opera di recupero di infissi e vetrate e del sottostante Antiquarium.

Interventi complessi quindi per questo patrimonio inestimabile ed unico al mondo, il cui progetto è stato già approvato dal Nucleo di Valutazione Regionale, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per il Polo Museale della Città di Roma, dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e anche dai Vigili del Fuoco e dal Genio Civile di Roma.

Un’opera finalmente realizzabile.
I lavori si possono realizzare grazie al recupero di fondi della Regione Lazio, disponibili sin dal 2004 e impegnati con una gara aggiudicata nel 2009, ma che erano bloccati da anni a causa di un contenzioso e di complesse questioni amministrative.  540 i giorni previsti per l’ultimazione dei lavori, per un importo complessivo dei lavori di €.  3.659.040,00.

Al termine di questi lavori per cittadini, studiosi e visitatori il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, sarà pienamente fruibile in tutta la sua ricchezza storica, artistica e culturale.

Il Complesso Monumentale di Santo Spirito. Fondato dai Sassoni nel VII secolo dopo Cristo per accogliere i pellegrini diretti alla Tomba di Pietro e trasformato nel primo ospedale per anziani, infermi e “proietti” da Papa Innocenzo III, il Santo Spirito ha una vocazione all’accoglienza. Nel Complesso, composto dalle corsie Sistine (sala Baglivi e Lancisi), dai Chiostri dei Frati, delle Monache e delle Zitelle (o “chiostro del Pozzo”) e infine dal Palazzo del Commendatore (che ne è un ampliamento cinquecentesco), sono conservate diverse importanti collezioni. Quasi 400 pezzi tra ceramiche e vetri farmaceutici, arazzi, sculture e rilievi; circa 300 tra opere pittoriche, disegni e stampe, numerosi affreschi, grottesche e altre decorazioni pittoriche parietali. 20.000 volumi a stampa di cui circa 60 incunaboli, 2.000 cinquecentine e 374 preziosi manoscritti di epoche diverse, 2 codici pergamenacei degli scritti di Avicenna e il più conosciuto Liber Fraternitatis Sancti Spiritus, due globi di Vincenzo Coronelli (un globo terrestre ed uno celeste del 1600), due sfere armillari in ottone, donate dal matematico Giordano Vitale e dal Barocci, ed una diottra utilizzata nel rilevamento topografico per determinare e tracciare le visuali, testimonianze uniche della cultura scientifica romana in età moderna che verranno restituite alla città. Ad arricchire ulteriormente il patrimonio, nel piano interrato sono presenti i resti della villa di Agrippina Major (moglie di Germanico e madre di Caligola) con muri ad opus reticulatum, pavimenti in mosaico, frammenti di marmi scolpiti e parti di affreschi.