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ROMA, RIORGANIZZAZIONE SANITA' MILITARE, COMELLINI: "MINISTRO DI PAOLA FA SUE NOSTRE PROPOSTE"

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Comellini: "Vista l'attenzione che il Ministro Di Paola dedica alla nostra attività – e per ciò gli siamo grati – voglio approfittarne dell'occasione per chiedergli di intervenire anche sulla valorizzazione del personale sanitario non medico – sia militare che civile – migliorando le sinergie con il personale del servizio sanitario nazionale,"

 

Redazione

"L’analisi del Ministro della Difesa del 9 agosto 2012 riprende molte delle proposte volte alla riorganizzazione del servizio sanitario militare, tra cui la razionalizzazione dell'intera area di vertice centrale della Difesa, contenute nel disegno di legge (A.C. 2858) recante “Delega al Governo per il riordino del Servizio sanitario militare” presentato il 27 ottobre 2009 dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm). – Dichiara Luca Marco Comellini – Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) – In particolare nelle indicazioni del Ministro – prosegue Comellini -si rileva una particolare attenzione sulle questioni,chew abbiamo segnalato con diverse interrogazioni parlamentari, quali quelle del Policlinico Militare e del Dipartimento di Lungodegenza di Anzio, allo scopo di aumentarne gli attuali livelli di funzionalità, ivi compresa la trasformazione del Celio in IRCCS e del Dipartimento di Lungodegenza in struttura di assistenza per il personale reduce delle attività di missione fuori area, come indicato tra l'altro nella proposta di legge presentata dal PDM. Adesso non resta che attendere che le gerarchie militari a cui è rivolta la citata lettera attuino quanto auspicato dal Ministro per avere un servizio sanitario militare efficiente e realmente aderente alle esigenze di salute del personale. Vista l'attrenzione che il Ministro Di Paola dedica alla nostra attività – e per ciò gli siamo grati – voglio approfittarne dell'occasione per chiedergli di intervenire anche sulla valorizzazione del personale sanitario non medico – sia militare che civile – migliorando le sinergie con il personale del servizio sanitario nazionale,- conclude il Segretario del Pdm – in particolare di quello infermieristico, psicologo e tecnico sanitario che nell'attuale quadro di situazione risulta essere decisamente sottodimensionato e sottorappresentato rispetto alle potenzialità che può esprimere per la tutela della salute del personale alle Armi."