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di Maurizio Costa
Roma – Uno scenario degno di un romanzo di Ian Fleming è quello che ha dovuto affrontare il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Sabato scorso, infatti, durante un intervento di bonifica nella sala riunioni in uso al Presidente, è stata trovata, dentro ad una poltrona, una microspia in grado di registrare e trasmettere tutto ciò che veniva detto all'interno della sala. La scoperta ha alzato un polverone all'interno della Regione. Zingaretti ha subito sporto denuncia ai Carabinieri e la Procura di Roma sta già indagando sull'accaduto. La bonifica, che aveva lo scopo di proteggere la privacy del Presidente attraverso difese fisiche ed elettroniche, ha dato esito positivo e gli ispettori hanno subito riferito di aver scoperto, all'interno di un bracciolo di una poltrona, un apparecchio per intercettazioni ambientali. Gli autori dell'infiltrazione elettronica ancora sono sconosciuti, ma Zingaretti vuole a tutti i costi trovare il colpevole.
Sul sito ufficiale del Presidente della Regione è comparsa subito una nota che spiega la vicenda: "Nella giornata di sabato," – si legge nella comunicazione – "nel corso di una verifica periodica della sicurezza dei nostri uffici, è stata ritrovata, nascosta dentro una poltrona della sala riunioni, una microspia artigianale. Abbiamo informato i Carabinieri e confidiamo che le indagini facciano luce su questo ritrovamento inquietante." La nota continua riferendosi all'operato di Zingaretti in Regione: "Noi continueremo nell’opera di rinnovamento, trasparenza e autonomia a difesa dell’interesse pubblico dei cittadini che abbiamo iniziato sin dal primo giorno del nostro arrivo." La vicenda è molto grave e le indagini sono già partite per scovare l'autore di questa infiltrazione all'interno degli uffici della Regione Lazio. Intanto Mirko Coratti, presidente dell’Assemblea capitolina commenta il fatto: “La notizia del ritrovamento di una microspia nell’ufficio del governatore Zingaretti ci lascia sconcertati e fortemente preoccupati. – Dice Coratti – solo chi ha interessi a bloccare un freno all’opera di rinnovamento avviata dalla giunta regionale può aver agito in tal senso. Nell’esprimere solidarietà a Nicola Zingaretti spero che la magistratura individui al più presto i responsabili di un gesto tanto grave e che condiziona le dinamiche democratiche dell’istituzione regionale”.
Non è mancato anche l'intervento di Riccardo Valentini Capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale: “Il ritrovamento di una microspia artigianale nella sala riunioni della Regione Lazio ci lascia davvero perplessi. E'assurdo che qualcuno pensi di controllare l’attività di un amministratore pubblico, specie in questo modo meschino e subdolo. Nicola Zingaretti ha dimostrato con i fatti di essere una persona onesta e trasparente,di certo non si farà intimorire. Auspichiamo che presto la Procura di Roma faccia luce su quanto accaduto, convinti che il Presidente, al quale inviamo la nostra solidarietà, continuerà il proprio impegno di governo con la determinazione e l’entusiasmo dimostrato in questi mesi”.
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