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di M.L.S.
Roma – Nel pomeriggio di venerdì, una delegazione di dipendenti del Caf italia, l'azienda che ormai da anni si occupa della manutenzione sulla linea Roma-Lido e sulle arterie A e B della metropolitana, è salita in Piazza del Campidoglio per farsi ascoltare, guidata dal presidente di Fiom Maurizio Landini. La posta in gioco è il taglio di 40 posti di lavoro, scaturito dalla decisione di Atac di rimettere in gara il servizio al ribasso. Così, arrivata davanti a palazzo senatorio, la delegazione capitanata dal numero 1 della sigla sindacale ha incontrato i rappresentanti dell'assemblea capitolina e l'assessore alla Legalità Sabella, che però durante l'incontro ha accusato un malore. Le prime attenzioni sanitarie al magistrato sono state date dal chirurgo della capitale, Ignazio Marino, utile all'esistenza del prossimo, forse, per la prima volta dall'inizio del suo mandato.
La denuncia della Fiom. I passi falsi di Atac che hanno portato all'incontro non proprio tranquillo di venerdì pomeriggio sono stati denunciati da Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil di Roma e Lazio che ha sottolineato:“Quaranta dipendenti rischiano di perdere il posto di lavoro perchè Atac ha deciso di rimettere in gara, ovviamente al massimo ribasso, quest'attività non prevedendo nessuna salvaguardia dei posti lavori”. "Chiediamo- ha continuato il segretario generale – da tempo al Campidoglio un tavolo per salvaguardare questi lavoratori o internalizzandoli in Atac o prevedendo una nuova gara con la salvaguardia dei lavoratori. Se c'è un cambio appalto chi si prende i lavoro deve prendersi anche i lavoratori: il Campidoglio e Atac non ci hanno mai risposto e nessuno ci ha mai incontrato, nè Atac nè il Comune”, ha tuonato Re David prima di evidenziare” Che oggi è la prima volta che siamo qua”.
La scalata al Campidoglio, Landini in testa. Tutti verso il Campidoglio, una delegazione di lavoratori ha marciato verso il palazzo per partecipare alla riunione con l'assessore alla Legalità e i rappresentanti dell'Assemblea. La partecipazione Fiom-Cgil, secondo Landini:”È legata al fatto che stiamo parlando di 40 posti di lavoro, di persone che da anni fanno questo lavoro e hanno una competenza riconosciuta e dimostrata, ma è evidente che quello che sta succedendo qui anche in Campidoglio è semplicemente uno dei tanti problemi che si sta ponendo ormai in senso generale nel Paese. Questa questione del sistema di appalti e del cambio di appalto sta diventando non più sostenibile, perchè da un lato serve semplicemente per abbassare dei costi e in molti casi per evitare di applicare i contratti o per assumere persone a condizioni peggiori, quindi c'è un abbassamento dei diritti e tante volte un aggiramento delle leggi, dall'altra parte come è noto il sistema degli appalti, in Italia e non solo a Roma, molto spesso è diventato uno dei veicoli che ha permesso alla malavita organizzata di controllare parte integrante delle attività economiche”. Landini ha poi messo un punto, fotografando le tematiche da spalmare sul tavolo dell'Assemblea. Venerdì:" Finalmente incontriamo i capigruppo e l'assessore Sabella, in questo modo vogliamo sottolineare un tema, insisto, che non è solo salvare 40 posti di lavoro, ma rendere evidente il lavoro delle persone, quello che tiene in piedi i servizi e questa città”.
Riunione spezzata dal malore di Sabella. Nel vivo della riunione, Alfonso Sabella si è però accasciato, preda di un calo di pressione. A quel punto, le attenzioni del sindaco-sanitario Ignazio Marino sono state catturate dal malore del magistrato. Il primo cittadino, stranamente sospinto dal senso del dovere è immediatamente intervenuto. Dalla misurazione della pressione al conteggio dei battiti, il sindaco ha sfoderato l'abc della medicina prima dell'intervento del pronto soccorso interno di Palazzo Senatorio. L'assessore alla legalità è stato così successivamente trasportato al Policlinico Umberto Primo, dove i medici hanno escluso l'ipotesi di infarto ma hanno constatato la necessità di impiantare nel magistrato un pace maker, sulla scorta di una coronarografia. La riunione è stata così annullata ed il sindacato è stato riconvocato per la giornata di mercoledì prossimo da Anna Maria Cesaretti, presidente della commissione Mobilità. Ignazio Marino, invece, se avesse in animo di aiutare la capitale come ha fatto oggi con l'assessore alla Legalità, dovrebbe ricominciare a vestire il camice bianco, solo quello, lasciando stare la politica capitolina. Un intervento troppo grande, quello da operare su Roma, per cui è necessario l'intervento di uno specialista, certamente non in medicina.
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