Connect with us

Roma

ROMA, PROTESTA DISCARICA FALCOGNANA: AL DIVINO AMORE NON SI PASSA!

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minutiQui ci sono ancora i pastori, i caseifici, gli allevatori di bovini, gli agricoltori che coprono i mercati di Roma

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti

Maria Lanciotti

Roma – Come un fiume in piena diretto al mare. Che s’ingrossava strada facendo, quando da ogni traversa della via Ardeatina fluiva altra gente.

Mentre i residenti di Santa Maria delle Mole viaggiavano a piedi (sette chilometri, una lunga processione come si usava in passato per impetrare grazie alla Madonna, con stendardi e sacre icone e tanta fede) per convergere con gli abitanti dei quartieri Spregamore, Castel di Leva e Porta Medaglia al luogo del raduno, l’ingresso della discarica al chilometro 15,3 della via Ardeatina dove da alcuni mesi staziona, giorno e notte, il Presidio No Discarica al Divino Amore. “Al Divino non si passa” e “No Discariche” il grido unanime di cinquemila battaglieri cittadini, uniti e compatti, quel “muro di gente contro la nuova Malagrotta” che il Presidio aveva annunciato per lunedì 30 settembre, ultimo respiro per l’ultratrentennale megadiscarica di Manlio Cerroni, che ora parte lancia in resta per la riqualificazione del sito che lo terrà impegnato per i prossimi decenni. Inizia così la Notte Bianca contro la nuova discarica, fra suono di campanacci, trombe e tamburi e fischietti spaccatimpani. Intanto si è fatto notte, tutto intorno buio pesto, il presidio faro nella nebbia fitta.

Qualche domanda a lume di naso: “Perché no alla discarica?” Fabio, 32 anni, quartiere Spregamore: “Vogliono inquinare la zona dove sono cresciuto, una delle poche zone verdi rimaste. Un altro pezzo di polmone verde che se ne va”. Gian Marco, 35 anni anni, Trigoria: “Questi  speculatori folli non sono uomini, non hanno coscienza”. Giovanni, 29 anni, Pavona: “C’è da vergognarsi di fronte al mondo, ci stanno sotterrando un poco al giorno senza che si opponga una vera rivolta popolare”. Fabio, 73 anni, Santa Maria delle Mole: “La salvaguardia del territorio è importante per la nostra continuità di vita. Qui ci sono ancora i pastori, i caseifici, gli allevatori di bovini, gli agricoltori che coprono i mercati di Roma”.  “Mara, 41 anni, Santa Palomba: “No alla discarica perché non è a norma.

L’Unione Europea ha dato linee guida, che siano rispettate. Siamo stati anche multati, ma tanto chi paga?”. Laura, 40 anni, Frattocchie: “Nella nostra zona già ci sono tante cose che compromettono la nostra salute: l’aeroporto di Ciampino, il gas radon, la viabilità insostenibile. Ci stanno intossicando. Io qui ci sono nata e non so che fine farò, ma mio figlio?”. Carlo, 70 anni, via del Divino Amore: “Non si fa la discarica fra le case, vicino alle scuole, in mezzo alla gente”. Francesco, 24 anni, EUR Torrino: “Non è giusto per le famiglie che vivono qui. È un discorso di umanità”. Riccardo, 20 anni, Laurentina: “È assurdo. Ancora certi metodi nel 2013”. Marco, 47 anni, Spregamore: “Vivo a un chilometro e mezzo dallo scempio che voglio fare. Siamo seicento abitanti. Spero si riesca a fermare questa cosa. Quando sono venuto ad abitare qui, nel 1981, era solo bosco. I nostri politici (le istituzioni del Municipio IX, ex XII) hanno messo divieto di transito ai camion oltre le sei tonnellate e mezzo. I camion per i rifiuti portano 25 tonnellate, come dicono. Mi devono spiegare dove andranno a passare. Il divieto di transito per i mezzi pesanti parte da stanotte a mezzanotte”. Otello, 56 anni, della Falcognana, facente parte del Presidio: “Siamo organizzati abbastanza bene. Ci siamo divisi in vari gruppi che operano anche in forma investigativa. Siamo arrivati anche all’ingegner Fiori della ECOFER Ambiente.

Qui c’è già una discarica e non è vero che non inquina. Da buoni italiani lo vai a scoprire solo quando succede vicino a casa tua. Si è costituita l’associazione Presidio No Discariche. Parteciperemo alla lotta per l’Ambiente. La politica sta sotto e gli interessi sopra, chi può risolvere sono solo i cittadini.  Non siamo assolutamente politicizzati. Alla manifestazione a Roma, come è normale che sia, le varie anime politiche ci hanno provato, ma noi diciamo fuori i politici. I politici non risolvono i problemi, i politici li creano. La prossima mossa sta a loro. Se vogliono lo scontro siamo qua. Noi le mosse le abbiamo fatte tutte”. Quando anche l’ultima ondata di gente trova sistemazione nella marea dei manifestanti, dal palco inizia il primo intervento da parte di un rappresentante del presidio, se non andiamo errati Silvio Talarico, e attorno si fa assoluto silenzio. “No alle discariche. Al Divino Amore non si passa. Oggi un certo ministro (Andrea Orlando, Ministro dell’Ambiente, ndr) si è preso del tempo per pensarci ancora. Noi siamo tanti e saremo sempre di più. Avevamo promesso un muro di gente ed eccolo qui.

Al Divino Amore non si passa. E nemmeno a Marino (Roma). Questa è la nostra festa. Questa si chiama Democrazia. Questa è la dimostrazione, non si azzardassero a venire qua. Perché noi siamo tutti qua. Non ci fermeranno. Questo è solo l’inizio, noi non ci fermeremo. Per i nostri padri, per i nostri figli, per la nostra casa e per la nostra Natura. Questa notte si farà la veglia per la difesa del territorio, a mezzanotte ci sarà anche il Parroco del Divino Amore per una veglia di preghiera. Questa è legittima difesa. Contro una scelta illegittima senza alcun tipo di attenzione per i cittadini. La ‘primavera di Roma’ continua. Queste scelte non le subiremo. Faremo fare retromarcia costi quel che costi. Oggi è il 30 settembre. Due mesi di lotta del presidio. Grazie a tutti quelli che non hanno lasciato un minuto, anche quando tutto sembrava perduto. Questa è una cittadinanza con la schiena dritta, pronta a lottare per i propri diritti. E li difendono. L’Ue ci ha multati perché c’è Malagrotta. E parlano di emergenza. Si cancella una discarica, si fa una Commissione per aggirare le norme e la raccolta differenziata no!  E i nostri bambini, e il nostro futuro? Buttiamoci pure la monnezza sopra! No, grazie! Qui noi aspetteremo l’alba”. In cinquemila, media per difetto dei partecipanti alla protesta.