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ROMA POST MALAGROTTA: 18 SINDACI DELLA VALLE DEL TEVERE INSIEME AI PRESIDI PER DIRE NO A IPOTESI DISCARICA

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Tempo di lettura 4 minuti De Santis ha evidenziato i fatti legati all’annosa questione dei fusti tossici sotterrati e sversati nella cava di Piana Perina a Riano ,alla fine degli anni '80

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La conferenza dei sindaci, ha richiesto un incontro con il nuovo Commissario  Sottile e con il Ministro all’ambiente  Clini, ma questi ultimi devono ancora formalizzare la loro disponibilità per un colloquio.

 

Gabriella Resse

Il Presidente della conferenza dei 18 sindaci della valle del Tevere, Enzo De Santis (sindaco di Ponzano Romano), il 1 giugno scorso, ha visitato i siti di Quadro Alto e pian dell’Olmo a  Riano, per rendersi conto di persona della situazione delle cave indicate nello studio dei sette siti  proposti dalla Regione Lazio, che si ipotizza, possano essere destinate ad ospitare una discarica del Post Malagrotta. Dopo una breve visita ai luoghi candidati ad essere la nuova discarica di Roma, il Presidente si è recato al presidio permanente di Quadro alto, e si è intrattenuto con i cittadini per colloquiare con loro e nel contempo esporre  agli astanti le linee d’attuabilità di un’azione congiunta con tutti  i sindaci della valle del Tevere  che sono ben determinati nel  voler combattere questa battaglia e che non intendono accettare passivamente  quest’ulteriore sopruso ai danni del territorio di Roma nord. Nello specifico, il presidente De Santis , ha chiarito che la conferenza dei sindaci, ha ottenuto , un incontro con l’ex Commissario straordinario all’emergenza rifiuti, il Prefetto Pecoraro, che è sicuramente in grado di fornire elementi utili al fine di una comprensione dettagliata dello scenario entro il quale si svolge questa spinosa vicenda  e di seguito ha assicurato che la conferenza ,ha altresì richiesto un incontro con il nuovo Commissario  Sottile e con il Ministro all’ambiente  Clini, ma che questi ultimi devono ancora formalizzare la loro disponibilità per un colloquio. In sostanza, De Santis ha sottolineato che, ora più che nei mesi scorsi, la lotta alla discarica sarà sostenuta in sinergia con gli altri sindaci della conferenza ,nell’ottica di una difesa  condivisa del territorio, considerando quindi la cittadina di Riano ,non solo un’area appartenente ai suoi confini comunali ,ma inserita in modo indissolubile nel contesto dell’ampia realtà territoriale della valle del Tevere.

Nel saluto “informale” ai cittadini, ha subito evidenziato i fatti legati all’annosa questione dei fusti tossici sotterrati e sversati nella cava di Piana Perina  a Riano ,alla fine degli anni '80; una ferita grave inferta al territorio che, ha ribadito, ha probabilmente pagato un prezzo molto alto in termini  ambientali ed umani ( a causa delle morti sospette per leucemia e cancro) che non può essere accantonata ,messa nel dimenticatoio ,da parte di chi è intenzionato a vedere nell’area di Riano e nelle sue immediate vicinanze, un luogo adatto all’installazione di una discarica, che di fatto aggraverebbe il delicato equilibrio ambientale, reso già molto fragile dai fatti sopra citati. Si è inoltre soffermato sulla necessità di stimolare le istituzioni a mettere il punto su questa obsoleta logica delle discariche ,per far si che queste si adoperino per un nuovo ,più moderno e virtuoso ciclo dei rifiuti. Il Presidente De Santis, ha infine sottolineato con forza e convinzione che i comuni appartenenti  alla conferenza  dei 18 Sindaci della valle del Tevere ,grazie ad azioni congiunte e di alto profilo, si opporranno all’installazione di una discarica nel loro territorio, e questo è apparso l’argomento centrale del suo intervento, dal quale traspariva in modo chiaro la volontà di trasmettere un senso di fiducia  e di unità nei  cittadini presenti all’incontro. Marinella Ricceri , nel suo duplice ruolo di Sindaco e mediatore dell’incontro , è intervenuta nel dibattito, sostenendo che tutti i passi sono stati fatti e che anche in futuro si proseguirà collegialmente alla conferenza dei sindaci, al fine di scongiurare l’installazione di una discarica a Quadro alto o Pian dell’Olmo. Al termine del saluto alla popolazione Rianese ,il Presidente della conferenza dei sindaci, si è mostrato disponibile all’ascolto delle istanze di alcuni cittadini che hanno desiderato avere con lui un confronto diretto. Quest’affondo degli amministratori della valle del Tevere ,di cui De Santis  è illustre rappresentante, è un fatto nuovo e che sicuramente allarga in modo considerevole la schiera di opposizione attiva all’ipotesi di una discarica a Roma Nord.


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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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