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Cronaca

Roma, Porta San Paolo: riapre il polo museale dei trasporti

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Dopo la chiusura del 2020, oggi riapre il Polo Museale dei Trasporti, museo-esposizione permanente di locomotori e tram storici, presso la stazione di Porta San Paolo della Ferrovia Roma-Lido di Ostia. Questo risultato è stato possibile grazie a una proficua sinergia e costante collaborazione tra le istituzioni coinvolte e il Comitato in difesa del Polo Museale Trasporti, che si è costantemente battuto per la riapertura. Astral spa, dal 1° luglio scorso, in virtù del subentro nella gestione infrastrutturale delle ferrovie ex concesse, ha acquisito anche la competenza sul Polo. Presenti l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, il Presidente del Consiglio Comunale di Roma Capitale, Svetlana Celli, il Presidente dell’VIII Municipio di Roma Amedeo Ciaccheri, l’Amministratore Unico di Astral spa, Ing. Antonio Mallamo, il Presidente di Atac spa, Dott. Giovanni Mottura, e i rappresentanti del Comitato menzionato.

In questa prima fase, che prevede la riapertura del Polo tre giorni alla settimana (il lunedì, mercoledì e venerdì), Astral ha realizzato un preliminare lavoro di messa in sicurezza e di lotta al degrado che ha reso nuovamente fruibile un luogo che rappresenta la storia e la memoria del trasporto pubblico del Lazio. Al suo interno, infatti, si trovano, tra gli altri, l’elettromotrice 404, “Termini-Cinecittà”, entrata nell’immaginario collettivo per aver animato alcune scene del film “Roma Città Aperta”; il locomotore 05 della Ferrovia Roma-Lido che, danneggiato dalla guerra, fu il primo a essere completamente ricostruito; e il treno Ecd21 Roma-Civita Castellana che ricorda la presenza di Pier Paolo Pasolini nella Tuscia.

 

La riapertura di oggi è solo un primo passo verso un futuro che vedrà il Polo sempre più centrale. Seguiranno, infatti, interventi, da parte di Astral, di recupero e valorizzazione dei fabbricati e manufatti esistenti, di predisposizione di sistemi di videosorveglianza e di riqualificazione più estesa degli spazi esterni. Ciò al fine di destinare il luogo a esposizioni, visite guidate e scolastiche. È previsto, inoltre, di bandire un concorso di progettazione e idee che consentirà di integrare pienamente il Polo nel tessuto sociale.

Durante l’evento di riapertura, oltre alla visita guidata, è stato presentato il libro Un viaggio ancora possibile: il Polo Museale dei Trasporti a cura del Comitato in difesa del Polo Museale e cofinanziato da Astral, che racconta la storia del Polo. Inaugurati anche una postazione di bookcrossing e l’orto urbano bio gestito dal centro anziani Ostiense.

 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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