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di Christian Montagna
Roma – In una mattina come le altre, il giovane Alessandro studente di medicina di Roma, decide di diventare donatore di sangue. Una scelta degna di lode, peccato però che qualcuno glielo abbia vietato. Immediatamente. Si reca al centro trasfusionale del Policlinico Umberto I di Roma per effettuare le visite previste dalla prassi. Dopo il mini prelievo di sangue, l'emoglobina risulta nella norma e l'iter può avere inizio. Risponde accuratamente al questionario di oltre venti domande e aspetta il colloquio con il medico. Da premettere che il giovane, forte dei risultati delle ultime analisi effettuate lo scorso dicembre, risulta esente da qualunque infezione o virus. Viene accolto da un medico che con fare arrogante comincia con il confondere un neo che il giovane porta sulle labbra con un herpes. In seguito alle domande di routine, Alessandro onestamente dichiara di aver avuto un rapporto non protetto con il suo partner fisso più di un anno fa e di aver fatto per ben due volte le analisi da quella data. A queste dichiarazioni, finisce per essere liquidato poichè dichiarato non idoneo alla donazione. Secondo il regolamento però devono essere trascorsi quattro mesi da rapporti sessuali a rischio. L'incongruenza è palese. E' sicuramente un errore di valutazione come altrettanto sicuro è il fatto che qualcuno si è arrogato il diritto di non salvare la vita di una persona che necessitava di quel gruppo sanguigno. Il dubbio sorge spontaneo: non è che a determinare suddetta decisione medica siano stati i pregiudizi nei confronti dell'orientamento sessuale del ragazzo? Non per riaccendere le polemiche ma riguardo il divieto agli omosessuali di donare sangue se n'è parlato anche al centro Trasfusionale del Policlinico di Milano in seguito ad una denuncia di un giovane omosessuale che si è vista negata la possibilità di donare il proprio sangue. In Italia ogni anno si registrano cali nelle donazioni soprattutto in Lazio, Sardegna, Sicilia e Abruzzo. Spesso si affrontano vere e proprie emergenze. Diventare un donatore è un grandissimo gesto di altruismo, magari prima di valutarne l'idoneità, che vengano effettuati correttamente tutti gli accertamenti. C'è chi con una donazione negata avrebbe potuto continuare a vivere…
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