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Roma, palazzina crollata a ponte Milvio: evacuata l'ala sbagliata, residenti furiosi:"Ci avevano detto di stare tranquilli"

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Tempo di lettura 4 minuti Il reato ipotizzato è di crollo colposo. A disporre l'apertura del fascicolo il procuratore Giuseppe Pignatone.

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Redazione

ROMA – Una palazzina di quattro piani al civico 3 di via della Farnesina, a Roma, è parzialmente crollata tra venierdì e sabato notte. Non si registrano né vittime né feriti. L'edificio infatti, era stato fatto evacuare ieri sera dopo che i vigili del fuoco avevano riscontrato evidenti lesioni.

I vigili del fuoco sono intervenuti questa notte intorno alle 2.30 con 8 squadre. Evacuati anche gli inquilini di un palazzo accanto. "Ci hanno detto che dovranno fare dei controlli anche al nostro palazzo e ci faranno sapere – ha riferito un'inquilina – questa notte verso le 2 ci hanno fatto scendere in strada poco prima che avvenisse il crollo".

All'origine del cedimento, stando a quanto emerge dalle prime verifiche, ci sarebbero infiltrazioni di acqua sotterranee che hanno fatto cedere le fondamenta.

I pompieri, già venerdì mattina, erano intervenuti nella palazzina crollata in seguito alle segnalazioni di alcuni inquilini. Dopo il sopralluogo, il tecnico dei vigili del fuoco ha giudicato grave la situazione, riscontrando gravi lesioni nella parte anteriore dell'edificio e concedendo di rientrare nelle case che si affacciano sulla parte posteriore, proprio quella che però è crollata questa notte. Al termine del sopralluogo, come da prassi, i vigili del fuoco hanno avvertito i tecnici del Comune, i quali sarebbero andati sul posto (ma questa è una circostanza che deve essere ancora verificata) confermando la gravità delle lesioni segnalate.

Poche ore dopo la situazione è peggiorata. Gli inquilini nella notte hanno sentito forti rumori e scricchiolii e hanno chiamato il 115 che a quel punto ha invitato tutti ad abbandonare l'edificio e ha disposto un intervento immediato.

"Una quarantina di famiglie hanno perso la casa" riferisce Cristina D'Angelo, direttore Protezione Civile Roma e Lazio. In totale sono 120 le persone evacuate. "La palazzina parzialmente crollata è stata posta sotto sequestro dal magistrato – dice D'Angelo all'Adnkronos – mentre le palazzine vicine sono state dichiarate inagibili dal personale dei vigili del fuoco". Sono tre gli stabili dichiarati agibili, mentre altri tre sono inagibili e dovranno affrontare ulteriori verifiche prossimamente.

"Noi come protezione civile assistiamo nove famiglie rimaste senza casa – aggiunge D'Angelo – sono in tutto 23 persone. Una volta effettuate tutte le verifiche da ingeneri qualificati chiamati dall'amministratore degli edifici, se questi dichiarerà la loro agibilità allora le famiglie potranno rientrare. Quando cioè la situazione sarà tornata alla normalità".

Sabato la protezione civile di Roma ha allestito una grande tavolata all'interno dell'oratorio della chiesa di Gran Madre di Dio, proprio davanti alla palazzo crollato, per offrire il pranzo alle persone evacuate.

Intanto la procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo, allo stato contro ignoti. Il reato ipotizzato è di crollo colposo. A disporre l'apertura del fascicolo il procuratore Giuseppe Pignatone.

 

LE TESTIMONIANZE – "Alle due ero sveglio perché stavo lavorando al computer e ho iniziato ad avvertire crepitii che piano piano ho sentito con frequenza maggiore. Mi sono alzato, ho sentito una sorte di sindrome vertiginosa come quando senti il pavimento sotto i piedi quando c'è un terremoto. Ho svegliato mia moglie, ci siamo messi addosso qualcosa e siamo scesi urlando. Sono scesi tutti quanti giù: mentre scendevo io ho urlato e suonato alle porte per avvertire tutti avvisandoli di lasciare i pacchi da portar via che tutti stavano preparando. Siamo arrivati nell'androne e stava già cominciando a crollare la parte esterna del portone. Allora siamo dovuti uscire da una finestra". Così Fabio D'Andrea, l'inquilino del palazzo crollato a via della Farnesina che questa notte si è accorto per primo del pericolo. "Noi – aggiunge – eravamo in allarme già da ieri alle 12 circa quando sono arrivati i vigili del fuoco per la verifica di una piccola crepa sulla parte esterna del palazzo, ad alcune persone hanno detto di andar via se possibile".

"Nella notte mentre dormivamo abbiamo sentito lo schianto del palazzo che crollava e siamo scappati di casa" racconta un altro inquilino che vive vicino, nella palazzina accanto a quella crollata. "Eravamo già sul chi va là, in allerta – aggiunge – Nel pomeriggio avevamo richiamato i vigili del fuoco una seconda volta ma non sono mai tornati se non dopo il crollo".

"I vigili del fuoco ci avevano detto di stare tranquilli, le persone che hanno deciso di rimanere nel palazzo avevano ritenuto giusti i loro consigli" riferisce un inquilino di uno dei palazzi accanto a quello crollato oggi. "Già nel pomeriggio c'erano delle crepe sul retro del palazzo – spiega il signor Francesco – Il palazzo sarebbe cascato ugualmente, ma i nove che sono riusciti a scappare sono dei miracolati. Noi siamo stati svegliati dal rumore del crollo, siamo scappati in mutande, si vedevano i muri che cascavano. Il primo boato è stato forte e ci ha svegliato. Poi c'è stato un secondo boato, quando eravamo tutti fuori c'è stato il secondo crollo, quello più forte".

"C'è da rilevare che negli ultimi tre giorni c'era stato un guasto idrico e le condotte dell'acqua sono state chiuse a tutte queste palazzine. La causa del crollo verrà accertata ma la più probabile secondo noi è che sia stata un'erosione sotterranea. Le cause – aggiunge il signor Francesco – possono essere erosioni sotterranee, che possono essere causate da tanti motivi, come da una fogna rotta o dai tubi rotti".

Riccardo Chiarinelli, amministratore di condominio della palazzina crollata, spiega che "non c'erano lavori in corso né ci sono state segnalazioni prima o cedimenti. Ieri i residenti hanno chiamato i vigili del fuoco per una crepa all'interno di un appartamento al piano terra e una esterna. Prima di oggi non mi era stato segnalato il guasto idrico dei giorni scorsi". "Per questa mattina – aggiunge – avevamo organizzato un lavoro di consolidamento, avevo chiamato un ingegnere e organizzato un lavoro con una ditta per vedere cosa fare per sanare la situazione".

RAGGI – "E' prematuro fare ipotesi sulle cause del disastro", ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi in visita sul luogo del crollo. "E' un dramma ma evitiamo allarmismi – ha aggiunto – Sono tutti a lavoro per capire cosa sia successo e per effettuare indagini più accurate possibili".

"Non lasceremo sole le famiglie coinvolte nel crollo di questa notte della palazzina in zona Ponte Milvio – ha poi scritto in un post su Facebook la sindaca di Roma – Abbiamo già attivato tutte le strutture del Campidoglio e siamo in contatto con la protezione civile, vigili del fuoco e polizia locale per fornire tutta l'assistenza del caso".

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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