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Redazione
Roma – "La sanità del Lazio non finisce mai di sorprenderci e non certo in positivo. In un sopralluogo al San Camillo, la mattina di sabato 10 gennaio, abbiamo notato diverse anomalie, ma l'allarme principale vogliamo lanciarlo per un problema di estrema urgenza che si trascina da anni: la carenza di medici anestesisti/rianimatori".
Lo dichiara Michel Emi Maritato, presidente dell associazione che da anni si batte per i diritti dei cittadini.
"Da anni scarseggiano queste figure professionali nel nosocomio sulla Gianicolense ma nessuno ha mai preso in seria considerazione il problema sebbene gli anestesisti/rianimatori siano fondamentali per gli interventi chirurgici. Non ci si venga quindi a dire che è colpa del piano di rientro, del blocco delle assunzioni, delle dottoresse assenti per maternità. Le uniche responsabilità sono delle direzioni aziendali che si sono succedute negli anni e dell'attuale dirigenza che sembra non accorgersi dell'emergenza e non sollecita, come fanno tutti gli altri manager, la Regione Lazio a prendere provvedimenti urgenti. Ci meraviglia il fatto che i direttori inadempienti, e parliamo degli ultimi 10 anni, siano rimasti al vertice dell'azienda pur non avendo rispettato uno degli obiettivi primari della sanità: la tutela del diritto alla salute. Ė inconcepibile che pazienti con delicate patologie, siano costretti ad uno, due, tre, fino a cinque rinvii dei loro interventi. AssoTutela verificherà – chiosa il presidente – se non ricorrano gli estremi della interruzione di pubblico servizio".
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