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Redazione Lazio

Roma, ondata furti estivi: i carabinieri intensificano i controlli

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Tempo di lettura 3 minuti Nella top ten delinquenziale sempre stranieri e nomadi, nonostante gli strilli della Boldrini

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di Roberto Ragone

ROMA – Nella capitale sono stati intensificati i controlli  per contrastare l’ondata di furti ‘estivi’ commessi solitamente da nomadi e stranieri, come ci tocca di constatare.


Gli ultimi episodi delinquenziali I Carabinieri di Piazza Farnese hanno bloccato due minori, di 14 e 11 anni all’interno di un’abitazione. I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato due cittadine bosniache di 18 e 14 anni, entrambe con precedenti fuggite all’arrivo del proprietario dell’abitazione in cui erano entrate, in vicolo della Torretta. I militi della Stazione Roma Quirinale hanno arrestato due minorenni, di 14 e 12 anni senza fissa dimora, già con precedenti, con un trolley pieno di oggetti rubati. Il Nucleo Operativo di Piazza Dante ha denunciato in stato di libertà una nomade di soli 11 anni, già abile allo scasso, all’interno di un’abitazione, in cui stava cercando di rubare oggetti preziosi. Un cittadino romeno di 19 anni è stato arrestato dopo aver compiuto un furto in un’abitazione in via dei Polenta, dopo aver forzato un’infisso esterno del secondo piano di una palazzina. Il controllo notturno ha fatto sì che cadessero nella rete due pesci più grossi, due albanesi di 28 e 30 anni, bloccati all’interno di un’abitazione, in possesso di arnesi da scasso.  Riflettendo, possiamo notare alcune caratteristiche di questa malavita.


Stranieri e nomadi, nonostante gli strilli della Boldrini. Sempre più piccoli i ladri, per sfruttare la loro non punibilità. Sempre più piccoli e addestrati, capaci di forzare porte e finestre. Sempre più sfacciata questa delinquenza che il nostro governo si ostina a definire ‘minore’, per cui i reati commessi sono prontamente archiviati, a meno che non siano più gravi, con pene che vanno massimo a cinque anni. Anche in questo caso, il rilascio è immediato, con la denuncia a piede libero. Magistrati in ferie, prescrizioni, possibilità di continuare a rubare, vanificano l’opera pur meritoria dei nostri angeli custodi. Un’altra evidenza si può sottolineare, l’efficacia e la prontezza di intervento delle pattuglie, tutte intervenute in seguito ad una chiamata al 112. Certo i minori non operano da soli, dato che si può facilmente ipotizzare la presenza di un ‘palo’ all’esterno delle abitazioni prese di mira. Una persona che si dilegua immediatamente all’arrivo delle forze dell’ordine. Siamo convinti che comunque questa è la punta dell’iceberg: per un accurato e costante controllo del territorio non si può sempre e soltanto contare sulla prontezza e sull’abnegazione di chi è preposto alla nostra sicurezza.

 

Il rapporto Istat Un rapporto Istat, che non sappiamo quanto sincero, visto che i dati statistici si possono leggere in tanti modi, vorrebbe farci credere che i furti, le rapine e gli omicidi sono in diminuzione. Ben altro ci consegna la cronaca, ed è sotto gli occhi di tutti. Siamo convinti che tanti non denunciano neanche più le intrusioni, convinti che nulla potrà accadere di risolutivo. Come cittadini italiani, e abitanti del Lazio, siamo contenti dell’azione del Carabinieri a Roma, dove certamente i rischi di furti in abitazione sono gravi e diffusi. Ci piacerebbe però, come già abbiamo richiesto da queste colonne, che anche nella provincia di Viterbo fossero intensificati i controlli, visto che abili malandrini riescono a sgusciare fra una presenza e l’altra dei padroni di casa, quando addirittura non li addormentano. Anche qui dobbiamo ringraziare questo governo delle meraviglie, che non più tardi della settimana scorsa si è vantato in sede europea di avere operato consistenti risparmi.


Il depotenziamento di Polizia e Carabineiri e gli stipendi d'oro Purtroppo ciò che Renzi & Co. Chiamano ‘risparmi’ sono soltanto miopi tagli trasversali operati sulla nostra pelle, con riduzioni di stanziamenti a favore, tra l’altro, di Polizia e Carabinieri. Mentre i veri risparmi, quelli che riguardano spese inutili e ridondanti, compresi i rinnovati vitalizi d’oro, sono intatti. Enti inutili, purchè serbatoi di voti, vengono costantemente protetti, quasi fossero sotto l’ala del WWF. Stipendi più che d’oro – non ultimo quello del nuovo direttore generale della Rai Campo dall’Orto, 650.000 euro annui – pensioni assurde, se confrontate con gli importi del 40% dei pensionati – che hanno versato per trenta o quarant’anni nelle casse dell’INPS – che non raggiungono i mille euro, emolumenti ai parlamentari, senza limiti o quasi, e ci fermiamo qui, perché l’elenco sarebbe lungo e noioso.  Tutto questo continua tranquillamente a pesare sulle casse dello Stato, a nostre spese. Abbiamo il governo e il sistema statale più costoso al mondo, e il barbiere di Montecitorio prende quasi più di Barack Obama. Grazie a chi fa il proprio dovere senza guardare ad altro che il nostro beneficio, intervenendo di giorno e di notte per la nostra sicurezza. Certo sono gli unici: gli altri, i politici, sono già in ferie – a nostre spese – nei luoghi più costosi e lussuosi del mondo. Poverini, hanno bisogno di riposare, dopo tutto a Montecitorio, quando sono presenti, lavorano ben due giorni e mezzo alla settimana!

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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