Connect with us

Roma

ROMA, OMICIDIO MARICICA HAHIANU: CONCESSI I DOMICILIARI AD ALESSIO BURTONE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiIl marito fin dalla sentenza di primo grado si è rassegnato di fronte alla nostra giustizia sopratutto alla luce di una condanna così esigua

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Alberto De Marchis

Roma – Concessi i  domiciliari ad Alessio Burtone, il 22enne romano condannato a otto anni di carcere per l'omicidio dell'infermiera romena Maricica Hahianu, uccisa con un pugno nell'ottobre 2010 a Roma. Questo quanto deciso dalla  Corte d'assise che ha accettato un'istanza presentata dall'avvocato di Burtone. Quest'ultimo aveva colpito la donna al termine di una lite alla stazione della metro Anagnina.

"Siamo sorpresi da questa decisione che è legata ad una vicenda per la quale Burtone è stato condannato ad una pena molto bassa". Questa la dichiarazione a caldo dell'avvocato Alessandro Di Giovanni, legale dei familiari di Maricica Hahaianu, in merito alla decisione di concedere i domiciliari al giovane accusato di omicidio preterintenzionale. Il legale afferma che i parenti della vittima "volevano che Burtone scontasse fino all'ultimo giorno la sua pena dietro le sbarre di un carcere. Il marito però fin dalla sentenza di primo grado si è rassegnato di fronte alla nostra giustizia sopratutto alla luce di una condanna così esigua". L’avvocato Di Giovanni conclude dichiarando che sarà necessario "leggere le motivazioni dalla Corte per capire come i giudici abbiano motivato questa decisione".

Di parere contrario I legali di Burtone: 'Siamo molto soddisfatti della decisione presa oggi dalla Corte d'Assise d'Appello di Roma – dichiara l'avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Burtone. – Non ho ancora avuto modo di leggere le motivazioni dei giudici – prosegue – ma non escludo che la Corte possa aver recepito la nostra istanza nella quale si affermava che non esiste alcun rischio di reiterazione del reato ne di pericolosità sociale da parte del ragazzo''. Nell’istanza di scarcerazione presentata dai difensori si faceva riferimento anche al comportamento 'tenuto dal ragazzo sia durante il processo che in carcere'. ''Si tratta di una serie di fattori – conclude Gallo – a cui la Corte avrà tenuto conto nel decidere per gli arresti domiciliari''.

LEGGI ANCHE:


 

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.