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Roma

ROMA, OMICIDIO FANELLA: PROCESSO IN CORTE D'ASSISE AI DUE ACCUSATI

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Tempo di lettura < 1 minuto Il commando avrebbe solo dovuto convincerlo a rivelare il nascondiglio del "tesoro", circa 600 mila euro tra diamanti e contanti

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A Roma si svolge in Corte d'Assise, con rito immediato il processo a Egidio Giuliani, ex Nar, e Giuseppe Larosa accusati di aver ucciso il 3 luglio dello scorso anno alla Camilluccia il broker Silvio Fanella. Il delitto avvenne al culmine di un tentativo di sequestro di persona. La decisione è del gup Bernadette Nicotra che contesta i reati di omicidio volontario e tentativo di sequestro di persona. Fanella, come "cassiere" di Gennaro Mokbel, aveva nascosto da qualche parte il "tesoro" frutto della truffa da due miliardi di euro a Fastweb e Telecom Sparkle.

 

Il caso. La morte di Fanella in realtà è stata un «imprevisto»: il commando avrebbe solo dovuto convincerlo a rivelare il nascondiglio del "tesoro", circa 600 mila euro tra diamanti e contanti poi trovati dalla polizia in casa dei suoi nonni a Pofi, in Ciociaria. All’origine del fallito piano, stando alla ricostruzione dell’accusa, vecchie ruggini tra Mokbel e Denaro. Documentate da un’intercettazione del 18 ottobre 2013 tra Carminati e Brugia agli atti di Mafia Capitale. L’ex Nar, commentando il processo "Broker" (quello per la truffa a Fastweb e Telecom Sparkle) appena finito, sostiene che Mokbel ha un debito di un milione di euro con Denaro. «Non glieli darà mai… Manlio gli sputa in faccia a Gennaro», ipotizza Carminati che con Denaro ha vecchi rapporti di conoscenza. Il boss del "Mondo di mezzo" ritiene che Mokbel possa trovarsi nei guai (finanziari) perché è stato appena condannato a 15 anni: si tratta, secondo la procura di Roma, di «un’ulteriore conferma del movente della vicenda in esame» ovvero della decisione di Denaro di recuperare il credito impossessandosi del «tesoro» affidato da Mokbel a Fanella.

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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