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Roma

ROMA, MUNICIPIO VI: STRADE GROVIERA PRESIDIATE DALLA POLIZIA LOCALE

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Tempo di lettura 3 minuti Gli agenti sono costretti ad arginare la noncuranza reiterata dell'amministrazione per intere giornate

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di Matteo La Stella
Roma – Neanche ci fosse una pandemia in corso, la maggior parte delle strade romane presenta gli stessi sintomi di “malessere”: a meno di un mese dal Giubileo, un'infinità di buche e avvallamenti sono impresse sull'asfalto come macchie sulla pelle di un qualsiasi degente. Un'”infezione” conosciuta, quella del manto stradale capitolino, a cui da tempo non viene somministrato alcun trattamento, bloccato da ritardi e controversie istituzionali. Così, in attesa di una cura valida, le strade pericolose vengono messe in quarantena e le buche, date in custodia a dei “guardiani” che invece di esercitare la loro professione, sono costretti ad arginare la noncuranza reiterata dell'amministrazione per intere giornate: gli agenti della polizia locale di Roma Capitale.

Sorveglianza record. Nella giornata di martedì, infatti, il segretario del Sulpl ( Sindacato unitario lavoratori polizia locale, ndr) di Roma Stefano Giannini, ha condiviso con la stampa l'ultimo record raggiunto dai colleghi per volere del Comune: un piantonamento alla buca durato oltre 60 ore in Viale dei Romanisti, zona di competenza del VI municipio. Il tutto, per un complessivo:” Costo del personale in servizio di 2.500,00 euro”. Un dato, come ci spiega lo stesso Giannini, calcolato in base alla paga oraria degli agenti:”Moltiplicata per 60 ore, moltiplicata per i vigili impiegati” sul posto. Un vero e proprio spreco di denaro che, continua il segretario romano del Sulpl, poteva essere utilizzato per pagare i normali servizi offerti dalla Polizia Locale e, allo stesso tempo, per riparare la voragine. Un episodio che non rappresenta un'eccezione. Sono infatti, come sottolinea Giannini, episodi:”Plurimi e ripetuti”.

La “cura”, bloccata anche se esiste. Una mancanza, quella della manutenzione, interamente a carico del Comune di Roma e dei suoi municipi. Il primo, che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione della grande viabilità è trattenuto nell'adempimento delle incombenze dalla magistratura, mentre i secondi, a cui è deputata la cura delle strade secondarie, sono bloccati dal rodaggio delle nuove normative ancora in cantiere per quanto riguarda l'assegnazione degli appalti. Una cosa è certa però: i fondi ci sono ma non si possono stanziare.

Scipioni: “Sono 2 mesi che scrivo”. Del Caso specifico nel territorio di Torre Spaccata, abbiamo chiesto spiegazioni al presidente del VI municipio Marco Scipioni che ha condannato fin da subito il fenomeno come “deprecabile e assurdo”, strettamente correlato alla situazione di emergenza in cui verte l'intera Capitale. Secondo il minisindaco Pd, infatti, la centrale unica per gli appalti voluta dall'ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella sarebbe cosa giusta, ma di fatto avrebbe:” Cambiato l'iter” di aggiudicazione degli appalti. Oggetto di una delibera del giugno scorso attivata con effetto immediato, la “normativa Sabella” prevedeva che l'individuazione di tutti gli interventi da effettuare sul territorio sarebbe spettata ai municipi, prima di confluire nella centrale unica per la gestione delle gare vigilate dal Campidoglio. Una corsa, quella voluta da Sabella, verso un'utopica trasparenza ancora mai raggiunta. Gli uffici capitolini, infatti, poco dopo l'entrata in vigore della legge avevano comunicato di non essere sufficientemente organizzati per gestire le gare dell'intero Comune, rimbalzando la gestione delle commesse nuovamente ai municipi. Gli stessi che a metà agosto avevano subito la rotazione dei dirigenti in vista del Cdm relativo a Mafia Capitale, dunque, sono ancora oggi in attesa di un nuovo bando da ultimare. Una situazione che, conferma Scipioni, avrebbe:” Allungato i tempi per quanto riguarda i bandi e le dovute assegnazioni”. La situazione, ci tiene a segnalare, era già stata portata all'attenzione della ex Giunta Marino senza muovere alcunchè. Poi, annuncia Scipioni, lunedì sera:” Ho visto il Commissario Tronca a cui ho fatto riferimento, senza voli pindarici, per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi, che abbiamo – sottolinea più volte il presidente del VI municipio- per la manutenzione ordinaria delle strade. Un paradosso per cui il commissario Tronca:” ci metterà a disposizione- continua Scipioni – uno del suo staff per chiudere in brevissimo tempo tutte le questioni aperte”.

Il nocciolo del problema.
Secondo l'amministratore del parlamentino, il nocciolo del problema non sarebbe tanto l'intervento dei vigili obbligati a “fare la guardia” alle buche. Sono dipendenti comunali, ed è come tenere gli occhi aperti su di:” Un ammalato che sta in codice rosso”. Viceversa, il grande nodo da sciogliere sarebbe proprio quello della regolamentazione per i bandi, in modo tale da poterli:”Assegnare per poi sistemare i pericoli di cui le buche sono oggetto nella manutenzione ordinaria delle strade romane, comprese -puntualizza Scipioni- quelle del mio municipio”. La sfida primaria, dunque, resta quella della sicurezza per i cittadini, legata inesorabilmente alla”malattia” delle strade. Con l'”antidoto” congelato nelle casse dei municipi, infatti, il comune sarà costretto ripetutamente ad assoldare agenti di polizia locale per segnalare le buche come tanti cartelli stradali, a spese ovviamente dei contribuenti. 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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