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Redazione
Era stato arrestato la sera precedente da una pattuglia del Commissariato “Monteverde”, diretto dal dr. Mario Viola, a seguito di una lite con la sua compagna.
In tale occasione D.A., 39enne della Guinea, aveva opposto viva resistenza agli agenti intervenuti per calmarlo e pertanto, al termine, era stato tratto in arresto nonchè denunciato per minacce aggravate nei confronti della convivente. Lo stesso infine negli uffici del Commissariato veniva trovato in possesso di un involucro contenente una dose di eroina. La dose era accuratamente nascosta nell’incavo della bocca.
Condotto il giorno successivo in Tribunale e giudicato con rito direttissimo, era stato condannato e sottoposto all’obbligo di firma presso il Commissariato.
Per nulla calmatosi per quanto avvenuto, l’uomo, una volta rimesso in libertà, è tornato presso l’abitazione della madre della sua compagna, intimandogli di aprire immediatamente la porta, che ha cercato di sfondare e minacciandola di morte.
La donna ha chiamato subito il “113” , che ha inviato una pattuglia sul posto.
L’uomo, nel frattempo, non riuscendo a farsi aprire la porta, sfruttando una rampa del palazzo, è riuscito a salire sul terrazzino e, scavalcata la ringhiera, ha afferrato la donna e le ha lanciato contro una sedia.
Poi, alle sue grida, temendo che le urla potessero richiamare l’attenzione dei vicini, è fuggito.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno provveduto a soccorrere la donna facendo intervenire personale del “118” e si sono poi subito messi alla ricerca dell’aggressore.
Dopo una attenta “battuta” in zona, sono riusciti a rintracciarlo presso un bar della zona, nonostante il tentativo di defilarsi e di celare il volto con il cappuccio della felpa indossata.
Arrestato nuovamente, è stato condotto presso gli uffici del Commissariato Monteverde.
Le accuse di cui dovrà rispondere questa volta sono di tentate lesioni, minacce aggravate, violazione di domicilio aggravata e danneggiamento.
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