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ROMA, MONTE MARIO: "CARLA" AVVENENTE RAPINATRICE SERIALE, PRIMA LI SEDUCE, POI LI STORDISCE E RAPINA

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Tempo di lettura 2 minutiSi sono verificate quattro rapine in quattro giorni, avvenute in appartamento ad opera di una donna

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Redazione

 

Roma – Tra il 17 e il 20 agosto, a Roma, sono state compiute quattro rapine in appartamento ad opera di una donna.

Le indagini, iniziate da un primo episodio avvenuto nella zona della Balduina, sono state condotte dagli uomini del Commissariato Monte Mario, diretto dal dott. Claudio Cacace.

Gli investigatori, dopo aver ascoltato per ore le vittime, sono arrivati ad un quadro generale della situazione in cui la protagonista degli episodi corrispondeva sempre alla stessa donna, che si presentava con il nome di Carla, a suo dire di nazionalità ungherese.

Le vicende sono tutte iniziate tramite incontri su noti Social Network per poi, man mano, arrivare ad una conoscenza personale.

La bella presenza della donna ed i suoi modi eleganti e garbati non hanno mai fatto sospettare alle vittime chi invece si celasse dietro quegli sguardi “angelici”.

Dal primo appuntamento all’invito per una cena a lume di candela a casa degli sventurati il passo era breve. Una volta all’interno dell’appartamento la ragazza adottava sempre la stessa tecnica e, promettendo una serata “elettrizzante”, preparava un cocktail, che inevitabilmente faceva perdere conoscenza alle ignare vittime.

Dall’esame delle bevande, infatti, è stato rilevato che la ragazza metteva dosi massicce di sostanze a base di “benzodiazepine”, con l’altissimo rischio, tra l’altro, di causare anche la morte in soggetti particolarmente sensibili.

Fortunatamente le vittime, tutte trasportate al Pronto Soccorso, oltre a trovarsi gli appartamenti svaligiati, hanno riportato soltanto alcune ecchimosi procurate dalle ripetute cadute avvenute parecchie ore dopo durante il risveglio.

Gli investigatori, analizzando le chat delle vittime, sono riusciti a risalire all’utenza telefonica utilizzata dalla donna, risultata intestata ad una persona inesistente.

Sono partite immediatamente le intercettazioni telefoniche e, oltre ad accertare che la donna gravitava nel fiorentino, si appurava che la notte del 24 aveva colpito ancora ma, questa volta, a Livorno.

Mentre gli investigatori si stavano preparando a spostarsi su Firenze, la donna ha contattato di nuovo un uomo romano, dandogli appuntamento per la serata di ieri.

Immediatamente è stato predisposto servizio di appostamento sul luogo dell’appuntamento dove, all’orario convenuto, si è presentato l’uomo.

Uno degli agenti si è avvicinato a lui in maniera riservata e, dopo averlo messo al corrente di quanto stava accadendo, gli ha chiesto di collaborare presentandolo alla ragazza come un suo amico incontrato lì per caso. L’uomo, capito il pericolo a cui era andato incontro, ha ovviamente accettato.

Con oltre un’ora di ritardo la ragazza è arrivata e, ancora una volta, si è presentata con il nome di Carla, dicendo altresì di avere origini ungheresi.

A smascherarla definitivamente è stato, però, un suo movimento con il quale ha messo in luce il tatuaggio a forma di fiore che aveva sull’avambraccio sinistro, precedentemente descritto da tutte le vittime.

A quel punto sono scattate le manette e la ragazza, che invece è di origini rumene, identificata per A.B. di 38 anni, è stata sottoposta a Fermo di Indiziato di Delitto e condotta presso la Casa Circondariale di Rebibbia.

All’interno della borsa che la donna aveva con sé, gli agenti hanno trovato numerose confezioni di medicinali a base di “benzodiazepine”, oltre alle ricette trafugate durante una rapina avvenuta tempo addietro in zona Villa Glori in danno di un noto medico.