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ROMA MONNEZZOPOLI, PIAN DELL'OLMO: ZINGARETTI RILANCIA MA DE SANTIS LO STOPPA

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Tempo di lettura 5 minuti I cittadini e le istituzioni dell’area della valle del Tevere, restano vigili e compatti e pronti a scendere nuovamente in campo semmai si profilasse un nuovo attacco al territorio

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Il sito di Pian dell’Olmo è stato colpito dalla furia degli incendi, praticamente per tre giorni di seguito, (i roghi si sono estesi fino all’interno della cava di tufo) . Questo fatto dovrebbe far riflettere tutti ed in particolar modo il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, sull’opportunità di insediare una discarica in un luogo così delicato dal punto di vista ambientale e della sicurezza.

[LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI ENZO DE SANTIS]

 

Gabriella Resse

La storia infinita nel gioco dell’oca della monnezzopoli romana, vede il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti avventurarsi di nuovo ed incautamente nel nominare il sito di Pian dell’Olmo a Riano in un’intervista rilasciata al Messaggero.it, pubblicata sul sito del quotidiano domenica 26 agosto.
In un passaggio piuttosto eloquente Zingaretti rilascia questa dichiarazione in merito alla sua contrarietà all’installazione della nuova discarica a Monti dell’Ortaccio: “Avevamo proposto di incentivare il porta a porta a Roma, non è stato fatto. E poi in via provvisoria, e solo per i rifiuti trattati, avevamo proposto di valutare piccoli siti come Pian dell’Olmo”.

Come sappiamo, dopo una lunga ed estenuante opposizione della popolazione di Riano, cittadine limitrofi e delle relative amministrazioni della Conferenza dei Sindaci della valle del Tevere, i Comitati ecc.., il Prefetto Goffredo Sottile che gestisce in veste di Commissario Straordinario la questione emergenziale dei rifiuti nel Lazio e a Roma in particolare, aveva assicurato, in una nota indirizzata al comune di Riano, che l’ipotesi Pian dell’Olmo fosse superata. A questo punto però sembra che qualcuno abbia interesse a fare marcia indietro e non sono mancate le immediate reazioni della popolazione e delle autorità locali. Infatti il Presidente della Conferenza dei 17 Sindaci della Valle del Tevere, Enzo De Santis, si è fatto portavoce di tutte le amministrazioni locali e tramite una dichiarazione scritta e controfirmata apparsa sulle pagine di Facebook , si è detto sorpreso circa le dichiarazioni del Presidente della Provincia, avvertendolo del fatto che i cittadini e le istituzioni dell’area della valle del Tevere, restano vigili e compatti e pronti a scendere nuovamente in campo semmai si profilasse un nuovo attacco al territorio, sottolineando inoltre, che non si accetteranno compromessi di sorta sull’argomento in questione. Alla sua, si è unita la voce del vice sindaco di Riano Italo Arcuri, il quale, utilizzando anch’egli lo spazio della pagina Facebook di uno dei comitati antidiscarica della cittadina ha dichiarato : “Le discariche non vanno fatte da nessuna parte. Né a Monti dell’Ortaccio né altrove. Che ancora ci sia qualcuno, come il presidente della Provincia Zingaretti, che parla di discariche e fa cenno a Pian dell’Olmo, significa solo che si continua a seguire logiche da medioevo. Con la bocciatura di Pian dell’Olmo è stata sconfitta l’irresponsabilità mista a superficialità e arroganza. Quella che ci auguriamo venga sconfitta anche a Monti dell’Ortaccio. Tutti i giornalisti venuti a Pian dell’Olmo hanno potuto vedere di persona ciò che la politica è incapace di vedere: Pian dell’Olmo era inidoneo a occhio nudo. E chi ne riparla fa un cattivo servizio alla civiltà”. Riano e tutta la Valle del Tevere sono di nuovo in allerta e non ci dimentichiamo che nella prima parte di agosto proprio il sito di Pian dell’Olmo è stato colpito dalla furia degli incendi, praticamente per tre giorni di seguito, (i roghi si sono estesi fino all’interno della cava di tufo) . Questo fatto dovrebbe far riflettere tutti ed in particolar modo il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, sull’opportunità di insediare una discarica in un luogo così delicato dal punto di vista ambientale e della sicurezza.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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