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di Maurizio Costa
Roma – “Entro il nove novembre apriremo il primo tratto della Metro C di Roma”. Con queste parole, l’assessore alla Mobilità, Guido Improta, stabilisce un nuovo termine ultimo per l’inaugurazione della terza metropolitana di Roma.
In un primo momento, l’apertura della linea era prevista per l’11 ottobre, ma il Ministero dei Trasporti bloccò tutto per mancanza di una documentazione completa. La notizia sconvolse l’opinione pubblica e Ignazio Marino dichiarò che era tutta colpa del governo e che Roma era già pronta per l’inaugurazione.
Adesso, sembra che sia tutto pronto, sebbene il sindaco della Capitale non stabilisca, come ha fatto l’assessore, un termine ultimo: “Ormai siamo prossimi – ha dichiarato Ignazio Marino – stiamo solo aspettando la pronuncia della commissione del Ministero dei Trasporti su tutta la documentazione. Abbiamo parlato venerdì scorso e mi hanno assicurato che questa settimana avrebbero esaminato tutto”. Non è proprio una sicurezza quella che traspare dalle parole del primo cittadino; anche perché lo stesso Marino ha affermato che avrebbe inaugurato la tratta Pantano-Centocelle solamente quando avrebbe messo piede sul primo treno metropolitano.
Intanto, mentre l’Amministrazione si esalta sulle date del calendario, la situazione delle stazioni che vedranno passare i primi treni con delle persone a bordo non rassicurano i romani. Abbiamo visitato la stazione di Torre Angela, una delle 15 fermate che saranno attive “entro il 9 novembre”, secondo quanto detto da Improta. I muri che contornano la stazione sono già imbrattati dai vandali, mentre la rampa stradale che porta allo spiazzale della fermata è disastrata e piena di buche. Essendo una stazione abbastanza isolata, dovrebbero pensare di rifare il manto stradale visto che sarà percorso da decine di automobili e da altrettanti autobus che collegheranno la stazione. All’interno della grata di ferro che chiude lo spiazzale della fermata della metropolitana, abbiamo visto una macchina, presumibilmente appartenente ad addetti ai lavori; qualcosa si muove ma la stazione è già un disastro vista dall’esterno.
Le altre stazioni, soprattutto quella di Montecompatri, sembrano molto isolate e abbandonate. Inoltre, i treni che percorreranno la tratta, che dovevano essere senza conducente fisico, visti i numerosi problemi, avranno i classici macchinisti. La Metro C, infatti, nasce come un sistema driverless, “senza conducente”, ma nelle corse di prova sono sorti alcuni problemi: quando la chiusura delle porte viene ostacolata dai passeggeri il sistema si blocca, causando falsi allarmi di incendio e disagi su tutta la tratta. Per di più, i nuovi vagoni non hanno una cabina di guida ma solamente una piccola consolle per guide d’emergenza. Un sistema senza conducente avrebbe fatto risparmiare il 30% sui costi di gestione, ma Roma sembra non essere ancora pronta per queste nuove “tecnologie”.
Una metropolitana, che sarebbe dovuta costare 2,7 miliardi di euro, ha già raggiunto la cifra stellare di 3,7 miliardi con ancora tutto il tratto fino a Piazza Venezia da ultimare. Entro fine 2020, forse.
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