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di Simonetta D'Onofrio
Roma – Come ampiamente annunciato, Roma per il suo 2768° compleanno si è regalata una nuova fermata di metropolitana, che si aggiunge alle fermate Annibaliano, Libia e Conca D’Oro. La stazione Jonio, ha iniziato a funzionare dalla mattinata del 21 aprile, aumentando di un chilometro circa la lunghezza della linea.
La nuova stazione si pone al centro di un quartiere molto popoloso, davanti all’area che ospitava l’ex mercato di Val Melaina, potendo offrire un collegamento rapido verso il centro cittadino ai cittadini residenti in quartieri come Tufello, Vigne Nuove e Prati Fiscali.
Un piccolo incremento, che sommato alla prossima apertura delle sei stazioni della metro C che da luglio (con tutte le incertezze nel determinare una data certa) vedrà raggiungere la stazione Lodi, a pochi passi dallo scambio con San Giovanni, è comunque una buona notizia per l’asfittica rete metropolitana romana.
Purtroppo l’ulteriore prolungamento della linea verso Bufalotta, prevista nel progetto iniziale, è stato definanziato dalla giunta Alemanno, per cui al momento attuale non c’è una tempistica prevista per un eventuale inizio lavori.
In una capitale europea “normale”, l’apertura di un tratto così breve non sarebbe stata una notizia, ma a Roma, dove qualsiasi lavoro diventa difficile, e i tempi non sono mai rispettati, si festeggia per ogni piccolo passo avanti.
L’augurio è che, dopo quest’apertura, dopo le prossime stazioni della metro C (di cui abbiamo parlato nell’articolo “ROMA, METRO C: A LUGLIO ARRIVERÀ A PIAZZA LODI”), si riesca a partire rapidamente con i prolungamenti previsti delle linee attuali, e con la progettazione della linea C oltre Ottaviano, ipotesi rilanciata da Paolo Omodeo Salè, presidente di Roma Metropolitane, che intravede come sia possibile, lavorando sodo, arrivare a Farnesina in tempo per le Olimpiadi 2024, e come andare oltre, lungo la Cassia, che è attualmente tagliata fuori dal sistema del TPL. Durante la presentazione delle nuove sei stazioni, ha infatti affermato: “L’opera deve arrivare a Grottarossa, non si può fermare a metà, se i soggetti finanziatori sono disposti a finanziare l’opera si va avanti”.
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