Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Redazione
Roma – "Tornerò a Roma. Già a metà maggio ho in programma un tour nel Lazio. Presenteremo alcune liste anche in questa regione. A Roma voglio dedicare tutta l'attenzione, l'entusiasmo e il coraggio che merita, perché è una città bella, enorme, difficile, complicata e governata male. Ha bisogno di energie nuove, noi ci saremo sicuramente".
Così Matteo Salvini a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione con Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini. Il leader leghista tornerà a breve nel Lazio: "Farò un giro in provincia di Viterbo, di Frosinone e di Latina, non solo nella Provincia di Roma. Verrò a metà maggio".
A Roma, però, vuole dedicare impegno particolare, anche se a Garbatella negli ultimi giorni sono comparse decine di manifesti che lo invitano a lasciar stare la Capitale e il quartiere, con un emblematico messaggio: "Salvini, Garbatella non ti vuole". Il leader leghista risponde così: "Questi sono quelli dei centri sociali. Io gli ho dato dei coglioni, sono quelli che nel 2015 pensano di rifondare il comunismo e rompono le palle al prossimo. Sono persone che hanno bisogno di un medico, di un'assistenza, di vicinanza umana e politica.
La Garbatella è popolata da tantissime persone oneste che vogliono stare tranquille a casa loro e quindi io ci verrò. Ci sarò e non saranno certo due balordi dei centri sociali a decidere chi può passeggiare o non può passeggiare per le vie della Garbatella o di Roma".Salvini è tornato su quanto accaduto ieri a Livorno: "A proposito di democrazia, di sinistra e di centri sociali, eravamo lì con tante persone e questi dei centri sociali hanno iniziato a lanciare sassi, uova, accendini.
Hanno messo le mani addosso a due donne, accanto a me c'era una donna incinta, se qualcosa avesse colpito la pancia di questa ragazza? Noi comunque non ci spaventiamo né ci ritiriamo, abbiamo denunciato il fatto e andiamo avanti". Da parte di Salvini anche un'accusa alla stampa: "Perché l'aggressione di ieri che abbiamo subito non ha fatto notizia? A qualcuno fa comodo dire che di là c'è la democrazia, il 25 aprile, il primo maggio…La violenza va condannata sempre e comunque, a prescindere da quale parte arrivi.
Invece per certi giornalisti non è così". Sul 25 aprile: "Non si deve usare un evento del passato per imbrigliare il futuro. Oggi c'è una dittatura europea, non ha svastiche e celtiche, ma ha la banca e la finanza, che sono strumenti anche più bestiali e il nostro Paese è occupato. Dopo il 25 aprile arriva il 24 maggio e io lo passerò sul Piave, perché il 24 maggio di 100 anni fa qualche nonno e bisnonno morì peché non passasse lo straniero, oggi invece lo straniero lo andiamo a prendere e lo portiamo a casa. Evidentemente qualche sacrificio è stato vano".
Correlati