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Redazione
Roma – Blitz antimafia contro il gioco on line illegale. Agenti del Servizio centrale investigazione criminalita' organizzata della Guardia di finanza (Scico) e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco) stanno eseguendo 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di un sodalizio, vicino a varie organizzazioni mafiose, che gestiva illecitamente gran parte delle attivita' di videolottery e gioco on line a livello nazionale e anche all'estero. Tra gli arrestati figurano un boss della 'ndrangheta ed un noto imprenditore del gioco on line collegato a clan camorristici. Sequestrati beni mobili ed immobili per decine di milioni di euro.
Ci sono Nicola Femia, ritenuto dagli inquirenti importante boss ‘ndranghetista e di Luigi Tancredi detto anche “il re delle slot” tra gli undici arrestati nell’ambito di un’operazione svolta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Roma e lo Scico della Guardia di Finanza. Associazione a delinquere a carattere transnazionale volta a commettere una serie indeterminata di reati attraverso una rete illegale di gioco on line, aggirando, in tal modo, la normativa di settore e omettendo fraudolentemente il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco, al fine di realizzare plurime truffe ai danni dello Stato. Questa la contestazione formulata nei confronti degli indagati all’esito di articolate indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma a contrasto della presenza della criminalità organizzata nel settore dei giochi e delle scommesse. Per il solo Luigi Tancredi, considerato il vertice dell’organizzazione criminale, è stata altresì riconosciuta l’aggravante “mafiosa” ex art. 7 della legge n. 203 del 1991, poiché ha avvantaggiato il clan dei Casalesi, nell’affermarsi nel settore delle scommesse illecite on line. Il Tribunale di Roma, a seguito di specifici accertamenti patrimoniali condotti dalla Guardia di Finanza, ha inoltre disposto il sequestro di numerosi beni mobili ed immobili riconducibili direttamente o indirettamente ai principali indagati, per un valore di circa 10 milioni di euro, tra i quali spiccano società che hanno tra i propri asset sale giochi e attività di ristorazione oltre ad autovetture, correnti e depositi bancari. Spiccano poi appunto le figure di Nicola Femia, importante boss ‘ndranghetista che dalla provincia di Ravenna dirigeva, sul territorio nazionale ed estero, un’intensa attività illecita nel settore del gioco on line e delle videolottery e di Luigi Tancredi, detto anche “il re delle slot”, soggetto referente per le mafie, soprattutto quelle calabresi e campane, per la gestione dei siti illeciti per le scommesse sul web, non autorizzati dall’Amministrazione per i Monopoli. Il Tancredi – figura già nota alle cronache giudiziarie – è risultato essere l’indispensabile cerniera tra gli interessi della criminalità organizzata nei forti guadagni derivanti dal gioco illecito ed il mondo della tecnologia informatica, in virtù delle sue capacità di realizzare “chiavi in mano” risorse web dedicate al gioco online. Lo stesso, infatti, è uno dei più noti imprenditori del settore economico della raccolta del gioco in rete ed è molto conosciuto in campo nazionale ed internazionale per aver avviato dei veri e propri casinò virtuali, molti dei quali, nella home page, contengono estremi di concessioni asseritamente rilasciate da autorità governative di Paesi caraibici, notoriamente considerati “paradisi fiscali”.
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