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Roma, istituzione osservatori territoriali: gli ex minisindaci critici con Raggi

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Tempo di lettura 2 minuti Per l'opposizione le periferie avrebbero un ruolo e attenzione marginale

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Redazione

 

ROMA – Dopo la firma del protocollo d’intesa tra Campidoglio, questura e prefettura per l’istituzione degli Osservatori territoriali nei Municipi arrivano le critiche dell’opposizione e, in particolare, degli ex minisindaci del Pd, Paolo Emilio Marchionne ed Emiliano Sciascia. Al centro della polemica l’istituzione di 7 Osservatori territoriali per i 15 Municipi della Capitale: un accorpamento che non piace agli ex minisindaci. “Finalmente la sindaca di Roma Virginia Raggi si è ricordata di quanto sia importante dialogare e stringere la collaborazione con le forze dell’ordine per contrastare i fenomeni di criminalità sul territorio cittadino. Peccato – spiegano Sciascia e Marchionne, ex presidenti dei Municipi IV e III – che ancora una volta i Municipi più periferici della città risultino penalizzati. Fino ai primi mesi del 2016 sono stati attivi gli Osservatori per la sicurezza della prefettura, istituiti in ciascun Municipio della Capitale e coordinati da altrettanti dirigenti della prefettura di Roma. Con il protocollo firmato ieri dalla sindaca, che la Raggi presenta come una novità, i municipi avranno uno strumento azzoppato rispetto al passato. Infatti se solo per il territorio del Municipio I, quello del centro storico, sarà istituito un osservatorio apposito, per i restanti Municipi dovremo accontentarci di strutture in condominio tra diversi territori. Saranno infatti istituiti – spiegano Sciascia e Marchionne – sei Osservatori per i restanti 14 Municipi della Capitale, quelli con maggiore estensione e variegate problematiche riguardanti il campo della sicurezza e della capacità d’intervento per il personale delle forze dell’ordine”. “Ancora una volta – continuano – sono le periferie della città a risentire di una mancanza di attenzione da parte della sindaca Raggi, territori come San Basilio o Valmelaina necessitano di un osservatorio dedicato in grado di affrontare e monitorare quanto avviene, così come sono stati gli osservatori istituiti da Gabrielli. Come è possibile trovare una sinergia con le forze dell’ordine se si affrontano contemporaneamente problemi di sicurezza di quadranti molto diversi della cittá? Come si fa ad affrontare in maniera univoca il tema dell’espansione delle sale slot? Infine, mettere insieme i problemi di più Municipi tra loro significherà sovrapporre anche diversi commissariati di polizia e stazioni dei carabinieri, che hanno competenze su territori tra loro diversi, con il rischio di aggiungere confusione a confusione”.

Dura anche la critica da Giovanni Picone, capogruppo di Fratelli d’Italia al Municipio XII. “Oggi la presidente Crescimanno si vanta della proposta del sindaco Raggi di istituire gli Osservatori territoriali per la sicurezza, al fine di ripristinare le condizioni di legalità in tutti i Municipi di Roma. Peccato, perché proprio lei dovrebbe sapere, in quanto consigliera nella passata legislatura, che questi tavoli erano già attivi a livello municipale ma le convocazioni si sono interrotte proprio con l’inizio dell’avventura grillina al Municipio XII. Per di più, la cartina di tornasole dell’inattività e dell’inerzia del presidente Crescimanno su questo tema è proprio un ordine del giorno proposto dal gruppo di Fratelli d’Italia e votato dal Consiglio del Municipio che chiedeva già dal 12 ottobre la riattivazione del comitato per l’ordine pubblico territoriale. La sola presenza di ben due centri di accoglienza per migranti nel nostro territorio e l’escalation di episodi di cronaca degli ultimi mesi – continua Picone – avrebbe suggerito una maggiore incisività della Giunta municipale nei confronti del sindaco Raggi. Invece nulla è accaduto, e oggi arriva lo specchietto per le è allodole di un provvedimento spacciato inspiegabilmente per nuovo, ma che viene approvato fuori tempo massimo”.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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