ROMA, IN MIGLIAIA IN PIAZZA PER TSIPRAS

di Maurizio Costa

Roma – Tra un sirtaki e una canzone rock anglosassone, la manifestazione per Alexis Tsipras nel centro di Roma ha portato migliaia di persone in piazza. Sebbene siano molte le sigle sindacali e le associazioni presenti al corteo che si è svolto da Piazza Indipendenza al Colosseo, la sinistra italiana è apparsa più divisa che mai. Le varie personalità che hanno trovato il coraggio di marciare ed elogiare l'impresa di Tsipras hanno parlato solamente di Renzi e Berlusconi, senza cercare un'unione nella sinistra, che adesso si tira fuori anche dal governo. Non si schiera con Renzi ma non fa neanche opposizione, e, al tempo stesso, scende in piazza per Tsipras, l'unica personalità di sinistra in Europa che ha trovato la forza di unire un paese, sebbene sia dovuta scendere a compromessi con la destra nazionale.

Il corteo è partito dalla piazza adiacente alla stazione Termini è ha marciato fino al Colosseo. I punti fondamentali della manifestazione erano fondati sulle idee di un'Europa unita, ma non attraverso le banche, ma con i popoli nazionali, gli unici che possono formare e decidere le sorti di un continente. Arrivati all'Anfiteatro Flavio, le personalità più importanti sono salite su un palco e hanno ricordato che l'Italia è vicina a Tsipras. L'ossimoro che ha caratterizzato l'evento faceva trasparire uno Stefano Fassina e un Nichi Vendola divisi nei fatti ma uniti per la Grecia. Come a dire "quando si parla degli altri siamo tutti amici, ma in Parlamento ci scanniamo". Presenti anche Paolo Ferrero, leader di Rifondazione Comunista e Maurizio Landini della Fiom.

"Ma si riescono ad unire?" si chiede la gente in piazza. La risposta è fin troppo scontata. "I mercati si disgustano quando il popolo greco vota Tsipras – ha dichiarato Vendola -. In Europa c'è una strana idea che chiunque vinca comanda la troika. Ma Tsipras ha rotto questo giocattolo". Il leader di Sel si è scontrato anche con Renzi: "Stanno cambiando la Costituzione nelle stanze buie e opache, senza che il Parlamento sia presente e faccia opposizione". Anche Fassina si scaglia contro il premier: "Rotto il Patto del Nazareno il Presidente del Consiglio non può andare avanti da solo. Dobbiamo continuare a cercare dei punti di contatto e degli elementi condivisi. Lasciamo stare le prove muscolari".

Non sono mancate neanche parole per gli immigranti che ogni giorno muoiono nel Mediterraneo: "Dobbiamo creare un corridoio umanitario – si urla dal palco al Colosseo – e dobbiamo smettere di aumentare i morti in mare". Fassina dal palco ha dichiarato che "dobbiamo cambiare l'Europa, ma prima di tutto dobbiamo cambiare noi: noi greci, noi irlandesi, noi italiani". Ferrero ha affermato che "la vittoria di Syriza dice che l'Europa si può cambiare ma non con i razzisti come Matteo Salvini".

L'unità della sinistra è lontana, ma la sinistra italiana sfoga le sue velleità di unione in Grecia, un popolo con un Pil che rappresenta un cinquantesimo di quello italiano.