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di Christian Montagna
Roma – La partita più importante da giocare oggi per Ciro doveva essere quella per la vita. A poche ore da un altro evento calcistico che riunisce tutta la nazione davanti agli schermi televisivi, c’è chi non è riuscito a vincere la sua partita personale. Ricorderete tutti la spiacevole vicenda dello scorso 3 Maggio vicino allo stadio Olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, quando uno scontro tra tifoserie ridusse in fin di vita il tifoso partenopeo, Ciro Esposito. Da quel giorno l’Italia intera indignata per quanto accaduto, ha seguito le vicissitudini del tifoso ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma. Si è sperato in un miracolo che purtroppo non è arrivato. Ad un quadro clinico già di per sé compromesso, si è aggiunta un’infezione polmonare che ha provocato un’insufficienza multi organo e il conseguente aggravarsi delle condizioni. Ciro Esposito, secondo quanto si apprende dalle agenzie, è clinicamente morto, in coma irreversibile. Già nei mesi successivi alla sparatoria, aveva subito alcune operazioni di notevole importanza al polmone, l’ultima in ordine di tempo il diciannove Giugno. Oggi, più che mai, dobbiamo essere vicini ad una madre, Antonella Leardi, che per interminabili ed estenuanti giorni è rimasta nell’ ospedale accanto al figlio,speranzosa e fiduciosa. Il dolore di una donna e di una madre a cui viene strappato un figlio è impossibile da raccontare. Ci ha commossi tutti, la signora Antonella, con il suo volto solcato dalle lacrime durante le interviste televisive, con la sua unica speranza, la salvezza del figlio. Mai una parola di troppo, mai un insulto o uno scatto d’ira nei confronti di chi ha tolto la vita ad un giovane trentenne che andava a vedere una semplice partita di calcio. Una donna da cui prendere esempio che oggi ha bisogno di essere circondata dall’ affetto di una nazione che le è vicina in questa tremenda disgrazia. La trasmissione su maxi schermo della partita degli azzurri di oggi nella villa comunale di Scampia, quartiere in cui vive la famiglia Esposito, è stata annullata: questo è quanto deciso dall’ assessorato ai Giovani del Comune. La notizia della morte del giovane in pochi minuti si è diffusa in rete sulle numerose pagine face book dedicategli. La famiglia Esposito ha voluto lanciare un appello agli ultras pronti a partire alla volta di Roma per un ultimo saluto: “No ad altre violenze, il nostro dolore basta in questo momento”.
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