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"Unanime il giudizio contrario delle associazioni intervenute che hanno posto l'accento sulla necessità di valorizzare l'agro romano rilanciando la produzione agricola, salvaguardando "una fascia verde preziosa dal punto di vista naturalistico e ambientale. Si tratta dell'ennesima manovra speculativa."
Alberto De Marchis
"Al momento non c'è nessun atto del Comune di Roma. Se venisse adottata una variante urbanistica la valuteremo con grande rigore". L'assessore all'Urbanistica della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti ha chiuso così l'audizione con associazioni e comitati che si è svolta lo scorso giovedì 19 luglio oggi in commissione sul piano di housing sociale di Roma capitale. "Abbiamo programmato questo appuntamento – aveva spiegato il presidente della commissione Roberto Buonasorte (La Destra) – accogliendo la richiesta del consigliere Francesco Pasquali (Fli), perché quello della partecipazione alle scelte è il nostro metodo di lavoro". Molte le associazioni intervenute, dall'Istituto nazionale di urbanistica, al Fondo ambientale italiano, a Legambiente, Italia Nostra, Wwf, per arrivare ai comitati dei cittadini delle zone interessate. Presente anche il vicepresidente del XV Municipio, Riccardo Traversi. Il piano che sta elaborando l'amministrazione capitolina, prevede di trasformare in edificabili circa 2mila ettari di agro romano per realizzare 25 mila appartamenti da dare in affitto a canone concordato. In totale si tratta di circa 20 milioni di metri cubi di nuove edificazioni. Unanime il giudizio contrario delle associazioni intervenute che hanno posto l'accento sulla necessità di valorizzare l'agro romano rilanciando la produzione agricola, salvaguardando "una fascia verde preziosa dal punto di vista naturalistico e ambientale. Si tratta dell'ennesima manovra speculativa. Di fatto è un nuovo Piano regolatore, fatto però senza il confronto e gli strumenti che un Prg prevede". Ciocchetti ha precisato che al momento nessun atto è arrivato in Regione. "Dubito – ha proseguito – che il Comune faccia in tempo ad adottare una variante prima della scadenza elettorale. Se dovesse farlo la valuteremo con rigore, nel rispetto degli strumenti urbanistici sovraordinati, a partire dal Piano territoriale paesaggistico regionale e dal sistema dei vincoli. Dal punto di vista politico, invece, ci sono molti dubbi su questo piano, sia per le dimensioni che per le carenze dal punto di vista delle infrastrutture e dei trasporti".
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