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di Maurizio Costa
Roma – Per approvare il bilancio comunale del 2013, Ignazio Marino non è riuscito a stare nei tempi legali ed ha dovuto ricorrere addirittura al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Sembra che anche quest'anno ci siano dei problemi nell'approvare il bilancio del 2014, il più importante, visto che al suo interno dovrà comparire anche il Piano di rientro per usufruire dei fondi del decreto "Salva Roma".
Per tutta l'intera domenica delle Palme, esattamente dalle 16 a mezzanotte, il primo cittadino ha cercato di far approvare almeno la bozza di questo bilancio ma la fumata è stata nera e nulla si è concretizzato. Siamo ancora in alto mare e il termine del 30 aprile sembra avvicinarsi sempre di più. Precedentemente, il giorno ultimo per consegnare il Piano di rientro e il bilancio capitolino era il 10 aprile; successivamente, Marino ha avuto una proroga di 20 giorni che, però, sembrerebbe non bastare.
Il bilancio, tra l'altro, non sarà tutto rose e fiori. Il primo cittadino vorrebbe applicare dei tagli per 400 milioni di euro. Sarebbe previsto, inoltre, un aumento della Tasi fino al 2,5 per mille insieme ad un incremento delle tariffe sull'occupazione del suolo pubblico, sul trasporto scolastico e sulle strisce blu. Non si esclude neanche la cultura: previsti aumenti anche per i prezzi dei musei della Capitale.
Oltre ai tagli, Marino non perde occasione di caricare ancor di più i cittadini con ulteriori tasse. Basterà questa campagna tutta lacrime e sangue per ricevere il tanto agognato "Salva Roma"?
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