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Redazione
Roma – Una situazione precaria e allarmante per l’istituto dermatologico capitolino conosciuto in tutta la penisola e oltre. Sono a rischio i prossimi stipendi per 2 mila dipendenti dell'Idi. Alcuni lavoratori del gruppo sanitario si sono recati negli uffici di Equitalia e Inps senza però avere rassicurazioni. "C'è il rischio che si blocchi tutta la macchina gestionale sanitaria e ospedaliera – sottolineano i lavoratori del Gruppo Idi -. La Regione non potrà sbloccare i pagamenti per le prestazioni da aprile a giugno. La situazione va risolta entro questa settimana".
I 2.000 dipendenti non hanno avuto nessuna informazione certa e chiarimenti in merito al rilascio della Autorizzazione da parte di Equitalia e INPS del debito che la Picfic ha nei confronti dell’Istituto Previdenziale.
“Se non abbiamo certezze in questo senso, si blocca tutta la macchina gestionale sanitaria e ospedaliera – sottolineano i lavoratori del Gruppo IDI – con un danno incalcolabile poichè la Regione Lazio non potrà sbloccare i pagamenti delle somme scadute e dovute al Gruppo Idi per le prestazioni rese nei mesi di aprile, maggio e giugno.
Questa situazione va risolta entro questa settimana, ricorda il Portavoce in rappresentanza della Delegazione dei 2.000 dipendenti del Gruppo Idi.
Intanto le organizzazioni sindacali fanno sapere che hanno indetto per lunedì 25 p.v. un intersindacale allo scopo di fare chiarezza sullo stato dell’iter della pratica, evidenziando, fin da subito, che sono disposti già dalla sera stessa a manifestare sotto le sedi di INPS – Equitalia e Regione Lazio, adottando tutte le iniziative atte a sbloccare la situazione. Ai Commissari e alla Governance del Gruppo IDI chiediamo, ricorda il portavoce,di sollecitare le Istituzioni al mantenimento degli impegni presi.
E’ una situazione incomprensibile, conclude il portavoce dei lavoratori, ma lotteremo per il nostro futuro e quello di 2.000 famiglie. E’ dallo scorso Marzo 2013 che stiamo lavorando duramente e con forte impegno reciproco con la gestione commissariale e con la loro Governance. E ora nessuno potra’ fermarci. Se entro lunedì la questione non sara’ chiarita attiveremo ogni strumento lecito e autorizzato, ma manifesteremo per avere il rispetto da parte delle Istituzioni.
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