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Alberto De Marchis
Dagli anni ’30 del tailleur morbido stile Chanel alla linea ad A di Dior che fa capolino sulle passerelle a metà secolo. E poi la maglia metallica firmata negli anni ’60 da Yves Saunt Laurent, tanto innovativa quanto insostenibile per la modella che la indossava e che svenne in passerella per via del peso eccessivo. A raccontare ottantacinque anni di moda artigiana in passerella è stata oggi, nell’ambito delle sfilate di AltaRomaAltaModa, la scuola romana Ida Ferri che vanta il primato assoluto di scuola di moda più antica d’Italia. Dalla sua nascita a oggi, la scuola ha formato circa 20mila allievi: il 75% ha trovato sbocco nel mondo del lavoro nel quale operano soprattutto microimprese che marciano in controtendenza rispetto a una disoccupazione che in Italia lascia a casa un giovane su tre. Secondo la Cna di Roma, che ha elaborato la banca dati Excelsior, in Italia le imprese della moda artigiana sono per il 53% sotto i 9 addetti e negli ultimi tre anni hanno aumentato le loro previsioni di assunzione passate, dal 2009 al 2011, dal 2,35 per mille al 4,21 per mille. Tendenze che potrebbero aumentare, considerando che 4 aziende su 10 dicono di avere difficoltà a reperire giovani aspiranti sarti artigiani a cui sono disposti a dare un lavoro qualificato e sicuro. Sul totale dei contratti, ben il 40,6% è infatti a tempo indeterminato, il 52,2% a tempo determinato e il 6,2% è sotto forma di apprendistato. Quasi un occupato su 10 ha meno di 24 anni. Sei su 10 sono maschi. In questo scenario, la scuola di moda Ida Ferri dà un futuro. Il successo della sua lunga storia è conseguito grazie all’attenzione al virtuosismo creativo, che ben si fonde con la manualità artigiana, e alla formazione dei giovani allievi che nella scuola ripercorrono tutte le fasi di produzione manuale: dal disegno alla realizzazione. Un metodo che permette all’allievo di crescere prendendo padronanza dell’arte del taglio e del cucito e di tutti gli strumenti del mestiere.Sulla passarella di AltaRomaAltaModa gli allievi hanno ripercorso a ritroso gli stili che hanno caratterizzato i diversi decenni del secolo scorso. Epoche di massimo prestigio per i Maestri della Moda che hanno ispirato i modelli: Valentino, Fernanda Gattinoni, Sorelle Fontana, Lancetti, Sarli, Ungaro, Yves Saint Laurent, Givenchy, Dior, Chanel. Non icone artistiche a se stanti, ma stili e modelli interpretati in chiave pragmatica, riletti per vestire la donna contemporanea e spendibili oltre le passerelle. I modelli di Ida Ferri sono frutto di un alto lavoro artigianale di studio di tessuti pregiati, ricami e finiture interamente fatte a mano. Dettagli che conferiscono agli abiti uno stile Haute Couture, ma allo stesso tempo permettono di essere indossati nella vita di tutti i giorni. “La scuola Ida Ferri testimonia che l’artigianato può essere uno strumento per superare questo momento difficile per l’economia” ha detto Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. “Grazie ad AltaRoma la scuola Ida Ferri ha un futuro e i giovani una passerella di prestigio per esprimersi” conclude Tagliavanti.
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