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ROMA, GRILLO "SCIPPA" LA ROSSA PIAZZA SAN GIOVANNI

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Tempo di lettura 3 minutiSe tutto questo sarà in grado di portarci o meno verso un nuovo rinascimento italiano, è tutto da vedere e da capire

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Gabriella Resse

Roma – In Piazza San Giovanni, Beppe Grillo ed il Movimento Cinquestelle fanno il Jackpot di presenze per il comizio conclusivo di questa intensa campagna elettorale. "Sarà un piacere Day".

Lo Tzunami tour di Beppe Grillo approda sulle sponde di Piazza San Giovanni a Roma, dove ieri sera, si è riversata una folla incalcolabile che secondo le stime di coloro che sono vicini al Movimento si è attestata intorno alle 8oo mila unità, senza contare le 150 città italiane che erano in collegamento con Maxischermi posti nelle piazze ed i circa 180 mila contatti della diretta on line in internet.

Ridimensionamenti sui dati dell’afflusso di gente, da parte dei media e della questura a parte, c’era da aspettarselo, era nell’aria ed a questo punto si comprende il timore e la reticenza di certa stampa a dare rilievo alla campagna elettorale del mattatore genovese, le cui gesta, almeno in quest’ultima settimana, hanno goduto di una maggiore visibilità.

Un Beppe Grillo in forma, battagliero, motivato, sfodera tutti i suoi assi, menzionando tra le altre cose, l’incresciosa vastità dello scandalo Monte Paschi Siena, gli sprechi del denaro pubblico. Disperso nei meandri dei privilegi e delle scelte insensate, ma che si commuove nell’affermare : "Siamo diventati la prima forza politica del Paese, c'è una nuova Italia che ci aspetta e sarà bellissimo farne parte…" La novità di questo comizio è l’intervento dell’imprenditore Casaleggio, l’altro ideologo del Movimento Cinquestelle, generalmente restio a comparire in pubblico che nel suo discorso, si lascia andare ad un “Abbiamo bisogno di fantasia,  ma anche di trasparenza e onestà con cui cambieremo l'Italia".

Una piazza, quella di San Giovanni, storicamente associata ai comizi del centro-sinistra, scippata a questi ultimi anche nei numeri, tanto che a memoria d’uomo non credo si rammenti qualcosa di simile neanche per i mitici concerti del primo maggio. Una folla assiepata ,composta e festosa, scampata alla pioggia che nel pomeriggio aveva minacciato la manifestazione, alle 21 ha salutato il suo Garibaldi post moderno con l’incredulità e la commozione negli occhi.

Non mi soffermo troppo sul piccolo tafferuglio tra i giornalisti italiani, non ammessi sul palco e l’organizzazione dell’evento. La cosa ha suscitato clamore ed indignazione tra gli addetti ai lavori , che però per primi dovrebbero fare una riflessione sulle circostanze che hanno portato ad una tale presa di posizione e rendersi conto che spesso rendono i loro servigi ad un giornalismo un po’ ipocrita, con la memoria corta e che per la verità, rispolvera frettolosamente la libertà di stampa ed il diritto di cronaca, solo all’ultimo, a giochi fatti, quando ormai l’enormità del fenomeno, impone di cavalcarne l’onda mediatica.

Ecco non troppe parole, solo una fotografia del nuovo che avanza, senza giudizi, senza analisi politica ,solo la rappresentazione della percezione umana di un evento, che sembra essere metafisico, un’ intromissione nel tessuto della realtà.
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Se tutto questo sarà in grado di portarci o meno verso un nuovo rinascimento italiano, è tutto da vedere e da capire.. Di certo c’è che questo amorfo, ma dirompente cambiamento è già in atto, negarlo o demonizzarlo aprioristicamente, non può che fare male a questa nostra democrazia. Aspettiamo e vediamo se questa promessa, si incarnerà o meno in quella positiva risposta ai bisogni e alle aspettative degli italiani.

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