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Redazione
ROMA – Non riusciva ad accettare la fine della loro relazione. Per questo motivo un 50enne italiano, la scorsa notte si è recato sotto casa dell'ex compagna e dopo averle distrutto completamente tutti i vetri dell'auto, ha cominciato a prendere a calci e pugni il portone di ingresso di casa. Poco dopo, grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante, l'uomo è stato arrestato. L'intervento dei militari che, ha scongiurato conseguenze ben più gravi, è stato possibile grazie alla telefonata fatta da alcuni condomini e dalla stessa vittima, che viveva a casa con l'anziana madre, al Nue 112. I militari sono riusciti a far calmare l'uomo e a condurlo in caserma mentre, sull'auto e sulla porta di casa sono stati trovati evidenti segni della rabbia scaricata dall'uomo. Il gesto, come lo stesso arrestato ha confermato poi in caserma ai militari, è stato dettato dal rifiuto della donna, una romana 47enne, di riprendere la relazione sentimentale con lui. L'uomo è stato trattenuto in caserma in attesa di comparire davanti al Giudice del Tribunale di Roma, dove risponderà dei reati di stalking e danneggiamento aggravato.
Aumentano i maltrattamenti in famiglia, vittime donne e bambine. Aumenta anche il reato di sfruttamento di prostituzione e di pornografia minorile. Sono, questi, i dati che emergono dalle statistiche del ministero dell'Interno. A un anno e mezzo dall'entrata in vigore della legge sul "femminicidio", che inaspriva le misure contro la violenza di genere e lo stalking, il bilancio del Viminale è di luci e ombre. I reati di "maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli" sono passati da 11991 a 12125 e l'81 per cento delle vittime sono donne o bambine. Un dato che avrebbe dovuto drasticamente ridursi per effetto della stessa legge. I reati di "sfruttamento della prostituzione" e "pornografia minorile" sono passati da 2927 nel 2013 a 3084 nel 2014, con un incremento del 5,4 per cento.
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