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Roma

Roma, Esquilino: i carabinieri serrano i controlli a piazza Vittorio

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ROMA – Per tutta la giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante hanno proseguito l’attività di controllo nel quartiere Esquilino. In particolare, durante la chiusura dei giardini di piazza Vittorio Emanuele II, i Carabinieri si sono concentrati sotto i portici e le vie limitrofe, dove si erano riversate le persone che erano solite stanziare nell’area verde. Il bilancio delle attività, a cui hanno preso parte anche i Carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo dell’8° Reggimento “Lazio”, è di 5 persone arrestate, 2 denunciate a piede libero, diverse decine di dosi di droga sequestrate e 70 persone controllate. Dopo i mirati controlli che la settimana scorsa hanno portato alla chiusura di 18 attività ricettive, i Carabinieri hanno proseguito le verifiche in questo settore chiudendo altri due affittacamere della zona, in via Emanuele Filiberto e in via Luigi Pianciani, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Questore ai sensi dell’art. 100 del TULPS. I gestori, due cittadini del Bangladesh, dovranno fermare le attività, rispettivamente, per 30 e 15 giorni perché i Carabinieri, come indicato nel rapporto redatto per la proposta di chiusura, hanno riscontrato elementi legati a possibili pericoli per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine pubblico.

Sempre sotto i portici di piazza Vittorio, i Carabinieri hanno arrestato un 47enne romano in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’uomo deve espiare una pena di 4 anni e 9 mesi di reclusione per i reati di estorsione e di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Anche un 20enne egiziano, senza fissa dimora e con precedenti, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, per le reiterate inosservanze della pregressa misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G..

Inoltre, i Carabinieri hanno arrestato un 46enne della Tanzania, senza fissa dimora, che, sorpreso a spacciare dosi di eroina ad un giovane, sempre a piazza Vittorio, ha ingerito 20 ovuli della stessa sostanza. L’uomo è stato bloccato e portato all’ospedale Santo Spirito dove ha poi evacuato la droga. Accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, è stato portato in carcere a Regina Coeli.

Sorpreso in flagranza di reato anche un 26enne nigeriano, che spacciava dosi di marijuana in via Alfredo Cappellini. I Carabinieri lo hanno bloccato e trovato in possesso della droga e di denaro contante, ritenuto provento dello spaccio. E’ stato ammanettato e portato in caserma, dove è stato trattenuto in attesa del rito direttissimo.

I Carabinieri hanno anche sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 26enne, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, fermato in via Principe Amedeo mentre si trovava alla guida di un motoveicolo che, da accertamenti alla Banca Dati delle forze dell’ordine, è risultato rubato in data 28 febbraio.

Infine, due cittadini del Gambia, di 21 e 22 anni, con precedenti, sono stati denunciati a piede libero perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di rapina ai danni del loro coinquilino, 20enne egiziano, al quale, dopo averlo aggredito, hanno sottratto la somma contante di 360 euro.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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