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ROMA, EMERGENZA SPAZZATURA: MARINO "BOICOTTA" L'INADEMPIENTE CO.LA.RI. E LITIGA CON MANLIO CERRONI.

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Tempo di lettura 4 minuti Ad innescare ieri il duro confronto tra le parti, la riduzione delle tonnellate di immondizia lavorate negli impianti di Malagrotta del Consorzio Laziale Rifiuti (Co.La.Ri.) di Manlio Cerroni.

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di Matteo La Stella

Roma– Continua la disputa suL tema dei rifiuti tra il Co.La.Ri. di Manlio Cerroni e il Campidoglio. Ad innescare ieri il duro confronto tra le parti, la riduzione delle tonnellate di immondizia lavorate negli impianti di Malagrotta del Consorzio Laziale Rifiuti (Co.La.Ri.) riconducibile all'avvocato Cerroni. La riduzione apportata dal consorzio privato pesa parecchio: soprattutto in questo momento con un' "emergenza spazzatura" vistosa e presente, l'immondizia rischia di prendere il sopravvento nell'urbe, poiché, se gli impianti lavorano meno, i camion non sanno dove scaricare e i sacchetti imperversano lungo le strade. Negli ultimi  giorni, Ama ha riportato il problema in una nota sottolineando come „il quantitativo di rifiuti accolto negli impianti Co.La.Ri.- risultasse al momento-” ridotto rispetto alla capacità normalmente disponibile". In secondo luogo a ribadire il concetto ci ha pensato l'Assessore all'ambiente Estella Marino che, il 14 maggio, ha lanciato su Facebook un'accusa il cui indirizzo è di facile deduzione-” Rallentamenti e disagi a causa degli impianti di trattamento privati che riducono la ricezione dei rifiuti raccolti da Ama”- sottolineando come, “per magia”, proprio nel momento in cui aumenta la produzione di rifiuti nella capitale, cala la “risposta” da parte degli impianti di smaltimento privato a discapito dei cittadini e delle strade capitoline. Al Co.La.Ri. Non ci passano sopra e partono con il contrattacco. Inviano una lettera al presidente di Ama Fortini, al sindaco Marino, all'assessore, al presidente della Regione Lazio Zingaretti e al suo assessore Michele Civita e al Prefetto di Roma Gabrielli nella quale “Il consorzio si ritiene esente da ogni responsabilità”. Nella fattispecie anche i suoi impianti, causa un rallentamento nella ricezione del Cdr (Combustibile derivato da rifiuti e prodotto dal trattamento meccanico biologico degli stessi) da parte di impianti nelle altre regioni, sono soggetti ad una situazione difficile e per questo ingolfati. A dimostrarlo vengono allegate due foto con delle balle di Cdr accatastate nei depositi. Dunque per il consorzio privato di Manlio Cerroni la natura dell'inadempienza è riconducibile alla-” Perdurante fermata di alcuni impianti di recupero energetico del Cdr del Nord Italia e del Lazio”- che, spiegano dalla Co.La.Ri -” rendono estremamente critico il conferimento del Cdr prodotto, e di conseguenza la piena e totale operatività degli impianti Tmb, e ciò nonostante i nostri siti siano dotati di depositi temporanei capienti, pari a 20gg di produzione degli impianti Tmb”. Nella lettera viene anche svelato, a titolo informativo, che a distanza di 8 mesi dalla richiesta effettuata, il consorzio potrà esportare il Cdr in Portogallo già a partire dalla prossima settimana.

La lettera però non è deputata esclusivamente allo scarico delle responsabilità, è un attacco a tutto tondo. Così, a pochi giorni dalla disfatta del lodo milionario, portato avanti dal consorzio dell'avvocato Cerioni che pretendeva dalla giunta capitolina arretrati per un contenzioso di 900milioni di euro, si parla nuovamente di soldi. Nella lettera, si parla di una morosità pari ad alcune decine di milioni di euro da parte di Ama nei confronti del consorzio. La stessa morosità si ripercuoterebbe sull'operato del consorzio, impossibilitato a pagare i fornitori, tanto da determinare l'imminente disfatta dell'intera catena di smaltimento. I fornitori non pagati, infatti, potrebbero chiudere le porte difronte ai rifiuti transitati per gli impianti del consorzio targato Cerroni.
La durissima contropartita del Campidoglio arriva giovedì sera dal Sindaco Ignazio Marino, che commenta-”La situazione che si è venuta a creare a causa della dichiarata impossibilità degli impianti dell’avvocato Manlio Cerroni di accettare il conferimento dei rifiuti richiesto da Ama, nei quantitativi già concordati e necessari a garantire la pulizia della città, è inaccettabile”- e continua-”Ho chiesto ai miei uffici di lavorare con l’azienda della città tutta la notte per individuare subito una soluzione alternativa attivabile già dalle prime ore del mattino”-. Un pugno alla bocca dello stomaco da parte del primo cittadino, capace di togliere il respiro e, soprattutto, lo smaltimento della spazzatura.
Per quanto riguarda i debiti dell'Ama, la risposta arriva dal presidente Fortini che afferma di aver presentato alla Procura della Repubblica gli atti in merito -”Ai prezzi pagati da Ama per usare negli anni passati gli impianti del gruppo Co.La.Ri. (2 TMB e un tritovagliatore)“-, lasciando trasparire come in questi siano stati riscontrati aspetti quantomeno discutibili. Continua esprimendo fiducia nella giustizia, certo che tutte le “lamentazioni” presentate dal Consorzio Laziale Rifiuti risulteranno essere infondate. Poi aggiunge-”Lo so che da settembre dello scorso anno Ama non paga più 175 euro/tonnellata per l’uso del tritovagliatore Co.La.Ri, bensì i 104 euro stabiliti dalla Regione Lazio come tariffa di trattamento nei TMB. Non è Ama a dovere soldi al Co.La.Ri. ma semmai è il Co.La.Ri. a doverne restituire alla città di Roma. Il Co.La.Ri. insiste ancora per nuovi inceneritori e nuove discariche. Noi continueremo a sviluppare la raccolta differenziata e auspichiamo che la nostra gara per valorizzare i rifiuti di cui ha “disposto” fino ad ora Co.La.Ri. abbia successo segnando la svolta definitiva che la città si attende”

Di conseguenza, questa mattina è arrivata la firma da parte del Sindaco Ignazio Marino dell'ordinanza per far fronte alla mole di rifiuti che invade la città. Nella stessa si fa riferimento alle inadempienze del Co.La.Ri, passato dall'accogliere 2500 tonnellate al giorno di rifiuti nei tre diversi impianti di cui dispone il consorzio, ad una quota effettiva di circa 1600 tonnellate al giorno. Marino aggiunge che-” verso Co.la.ri. ci si riserva ogni iniziativa di tutela”. Inoltre, l'ordinanza urgente dispone la messa in funzione dell'impianto mobile di tritovagliatura di cui Ama dispone, per un massimo di 180 aggiorni, fino alrientro dell' "allarme spazzatura".

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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