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ROMA E TURISMO, SANTORI “TAGLI ALLA CULTURA E UNA FIGURINA AL POSTO DEL LOGO. IGNAZIO MARINO ATTENTA AL TURISMO DI ROMA”

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“A scandalizzare i romani non è solo la storpiatura di Roma in “Rome&you”, ma anche il folto programma di viaggi previsto dal Piano di promozione di Roma Capitale in Italia e all’estero approvato il 16 gennaio scorso dalla Giunta capitolina.

 

Redazione
Roma
– “Brutto risveglio questa mattina per i romani. E’ bastato un rapido sguardo sui social per constatare quanto il nuovo logo di Roma Capitale per il turismo risulti non solo incomprensibilmente antiestetico, ma offensivo nei confronti della città stessa. Sono gli stessi cittadini che increduli si domandano se sia uno scherzo e quanto è costato alle tasche dei contribuenti questo schizzo da figurina di cartoni animati. La mania della Giunta Marino di impoverire tutto ciò che ci rappresenta è diventata insopportabile agli occhi di chiunque e non è accettabile quest’ulteriore oltraggio al nome della città di Roma ridotto a richiamare la tariffa “you&me” della Omnitel che tanto andava di moda nel decennio passato” lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“A scandalizzare i romani non è solo la storpiatura di Roma in “Rome&you”, ma anche il folto programma di viaggi previsto dal Piano di promozione di Roma Capitale in Italia e all’estero approvato il 16 gennaio scorso dalla Giunta capitolina. Anche qui ci domandiamo con quali risorse si intendono sostenere le trasferte all’estero tanto amate dal sindaco Marino se il bilancio approvato prevede tagli alla cultura per 33 milioni di euro. Che senso ha investire per invitare i turisti a Roma, senza offrire loro i servizi pubblici necessari, né valorizzare gli aspetti culturali di una città che della Cultura è la Capitale del Mondo. Pensavamo che oramai sulla politica dell’immagine la sinistra potesse dare lezione a tutti. Evidentemente ci sbagliavamo, il logo che dovrebbe rappresentare la Città Eterna è così insignificante da rappresentarne tutto il degrado in cui vive la nostra città. Mala tempora currunt”