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Roma

ROMA E PROVINCIA: UN NUOVO ANNO DI TASSE TRANNE CHE PER NOMADI E IMMIGRATI

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Tempo di lettura 2 minuti Santori: "L’addizionale regionale Irpef ormai è da guinness dei primati e aumenterà ulteriormente dell' 1% nel 2015 grazie al presidente Zingaretti"

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Redazione
Roma – Tasse non calano e vivere in Italia è un lusso tranne che per nomadi e immigrati. Passata la festa gabbato lo santo. Il 2015 sarà un nuovo anno di tasse e i cittadini romani e laziali risultano essere i più tartassati d'Italia. Dal bilancio regionale passando per quello capitolino fino ad arrivare a quello statale: ecco la spremuta di tasse rosse di lacrime e sangue" così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio. "Il governo Renzi ha rifilato una serie di aumenti dall'acqua potabile alla benzina, pedaggi autostradali. Aumentano addirittura i versamenti pensionistici per artigiani e commercianti che si accompagnano ad una serie di tassazioni per fondi pensioni, assicurazioni sulla vita e rivalutazione del Tfr. Anche alcune tipologie di imprese escono con le ossa rotte dall'ultima finanziaria.

Sono inoltre sempre i pensionati ad essere i più penalizzati con la mancata erogazione degli 80 euro.  In Regione non va meglio anzi l’addizionale regionale Irpef ormai è da guinness dei primati e aumenterà ulteriormente dell' 1% nel 2015 grazie al presidente Zingaretti mentre rimangono invariati gli sperperi, le consulenze, i dirigenti esterni e le marchette varie ad amici degli amici di partito. Un quadro complessivo che la tassazione locale non fa che appesantire: a Roma con il sindaco Marino permane l'addizionale comunale più alta d'Italia dello 0,9% senza dimenticare gli aumenti dell'Imu, della Tasi e della Tassa Tares sui Rifiuti  e gli ulteriori rincari già deliberati su nidi, strisce blu, permessi ztl, trasporto pubblico e servizi a domanda individuale. I nuovi provvedimenti previsti saranno l’ennesima batosta, che renderà ancora più dura la vita dei romani e porteranno ad una nuova compressione dei consumi aggravata dal fatto di aver dimenticato azioni concrete per lo sviluppo, in un contesto di crisi che si misura sul tasso di disoccupazione ormai al 12,4%: già gravemente avanzato se si calcola che l'aumento è stato del 5% in 6 anni. Tutto questo in cambio di servizi scadenti che si aggiungono all’aumento delle liste d’attese e al taglio di centinaia di posti letto della sanità pubblica con tanti cittadini del Lazio che dovranno quindi ricorrere al privato. Senza parlare della rivalutazione degli immobili che porterà ad altre uscite da IMU e al previsto aumento dei prezzi dei generi alimentari come già previsto dalle associazioni dei consumatori e dai sindacati. Mentre i fondi ai servizi sociali rimangono invariati e ci chiediamo se andranno per il 58% del totale, come avvenuto nel 2014, a nomadi e immigrati dimenticando di fatto le categorie più deboli di questo paese: gli italiani indigenti composti in particolare da anziani, disabili e giovani costretti ad emigrare per poter lavorare. I romani sono strangolati da tariffe e tasse ed è ormai diventato un lusso abitare nella Capitale così come nel resto del Paese”, conclude Santori.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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