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ROMA, DISCARICA FALCOGNANA: FUGA DI RESPONSABILITA'

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Tempo di lettura 3 minuti Il presidio denuncia la fuga dalle responsabilità. Sono tutti colpevoli

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Redazione

Roma – Il presidio denuncia tutte le istituzioni coinvolte nell'individuazione del sito della Falcognana, in quanto il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando si era impegnato a fare tutti gli accertamenti del caso, che però non sono stati mai resi pubblici. "Siamo di fronte a una palese violazione degli tabella della Costituzione, ovvero il 9 che sancisce la tutela paesaggistica e il 32 che tutela la salute pubblica. nella totale assenza di qualsiasi valutazione correlata a questi due principi costituzionali", dichiara il Presidio No discarica Divino Amore.

"Ma non è tutto", puntualizza il Presidio. "Non si vedono coinvolti nel processo decisionale il MIBAC, il ministero della Salute, enti di cui il Presidio ne ha chiesto la presenza con forza e fin dall'inizio della vertenza. Il ministro si era impegnato a parole a pubblicare le carte, ma non lo ha mai fatto, il commissario Goffredo Sottile ha presentato il 12 settembre la relazione integrativa, tutt'ora secretata. Zingaretti, che dovrebbe riunificare queste richieste e fare chiarezza sulle autorizzazioni ambientali accordate alla Ecofer, tenendo conto del vincolo Bondi, fa orecchie da mercante. Almeno, il governatore del Lazio, faccia le verifiche su chi ha firmato gli atti autorizzativi di questa discarica. Marino, il sindaco fantasma, ha declinato ogni responsabilità, almeno per questa periferia. Il primo cittadino, come anche la giunta precedente guidata da Gianni Alemanno devono dare spiegazioni sui 52 milioni stanziati il 4 agosto 2012 per il "Patto di Roma", che prevedevano l'inizio della raccolta differenziata porta a porta, mai partita".
Anche l'assessore all'ambiente Estella Marino, – continua il Presidio – sembra scomparsa di scena. Addirittura si è trincerata dietro ad un mutismo impenetrabile. Ricordiamo che risolvere la questione rifiuti significa coinvolgere tutte le istituzioni, le quali, ahimè, sono incredibilmente fuggite. Per questo sono tutte colpevoli, nessuno escluso, dalle giunte precedenti fino a quelle attuali".

"Stiamo assistendo ad una emergenza rifiuti costruita ad arte per ingrassare i soliti noti, in cui gli unici danneggiati risultano essere i cittadini. Il ministro dell''Ambiente s'informi anche su Roncigliano dove viene sversato il 'tal quale' e faccia le verifiche sulla storia dell'arte dell'Ecofer. Noi oggi,- conclude il Presidio – in questo scenario dove le istituzioni si sono dileguate, manifesteremo ancora una volta contro la discarica al Divino Amore. Lo faremo nei modi pacifici e civili che ci hanno sempre contraddistinto, con un corteo che partirà dal presidio al chilometro 15 dell'Ardeatina e si concluderà al Santuario del Divino Amore. E diremo a gran voce che sono tutti colpevoli di questo scempio ambientale. Oggi ricordiamo con una certa soddisfazione che il ministro Bray si è fatto carico delle responsabilità del suo ufficio, chiarendo una volta per tutte le verifiche di compatibilità con i vincoli paesaggistici presenti nell'area della Falcognana".

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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