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ROMA, CROLLO LUNGOTEVERE FLAMINIO: S'INDAGA PER DISASTRO COLPOSO

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Tempo di lettura 3 minuti Piante pesanti sulla terrazzaEcco tutte le deviazioni al traffico. Domenica incontro calcio Lazio-Chievo delle ore 15,00 : gli avvisi della Polizia Locale

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Redazione Cronache

Roma – La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per disastro colposo, coordinato dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari, sul crollo che ha interessato il palazzo che fa angolo fra il lungotevere Flaminio e piazza Gentile da Fabriano.Intanto, l’edificio interessato dal crollo risulta ancora inagibile. La protezione civile sta offrendo assistenza alloggiativa agli evacuati mentre il lungotevere è ancora chiuso in alcuni tratti e la polizia locale ha predisposto un sistema di deviazioni al traffico nella zona.
 

L'INCHIESTA Potrebbero essere stati dei lavori in un appartamento dell'edificio a causare il crollo di una parte del palazzo di lungotevere Flaminio 70, a Roma. E' l'ipotesi su cui si sta lavorando in queste ore. Il comandante dei vigili urbani di Roma Raffaele Clemente, accorso sul posto, spiega che "c'è un'indagine di polizia giudiziaria, pare ci fossero dei lavori e dobbiamo capire che tipo di interazione ci sia stata tra i lavori e il collasso". Anche un inquilino suggerisce un problema legato a lavori interni a un appartamento, al V piano, ricordando infatti che "il palazzo era stato ristrutturato due mesi fa, ed erano stati scongiurati i rischi primari. Si tratta di uno stabile del 1928, finito nel 1939 – riporta – costruito con determinati criteri strutturali. Tutto il resto dell'edificio infatti ha retto, qualcosa sarà successo al V piano, e infatti il solaio sottostante regge da solo il peso delle macerie". L'appartamento, ricorda l'uomo, era stato appena acquistato, "a 1,1 milioni" e dai balconi si gode di una straordinaria vista sul fiume, su Monte Mario e fino alla Farnesina".

Dunque sotto i riflettori i lavori di ristrutturazione in corso nell’appartamento del quinto piano, dove sarebbero stati eliminati tutti i tramezzi, e sul sovraccarico del sesto, sulla cui terrazza – hanno raccontato ieri alcuni testimoni – sembra ci fosse «una vera e propria giungla di piante», con vasi di cemento pieni di terra e acqua. Il sostituto procuratore Antonella Nespola, titolare del fascicolo nel quale si ipotizza il reato di crollo colposo di edificio, ha posto sotto sequestro tutta la documentazione acquisita ieri dai vigili urbani, compresa la Cila, la comunicazione per i lavori di ristrutturazione dello stabile al quinto piano che – stando a quanto afferma il presidente del Municipio, Giuseppe Gerace – «dal punto di vista della procedura amministrativa era stata fatta come doveva essere fatta». L’intenzione degli inquirenti, dopo aver ascoltato l’amministratore del condominio, è sentire anche i proprietari degli appartamenti interessati dal crollo ed in particolare quello del quinto piano. «È molto preoccupato – spiega l’amministratore del condominio -. Mi ha detto che stava facendo un minimo di ristrutturazione ma io non sapevo nemmeno chi fosse il nuovo inquilino nè che stesse facendo dei lavori». A breve la Procura affiderà anche un’ampia consulenza che punterà a chiarire la situazione strutturale dell’edificio. Indagini a parte, oggi al civico 70 del lungotevere Flaminio si sono rivisti i condomini degli appartamenti evacuati. Sono tornati per poter riprendere le loro cose. Accompagnati dai vigili del fuoco e con indosso i caschi di protezione sono potuti entrare in casa alcuni istanti per racimolare gli effetti personali. «Ho avuto molta paura – racconta un’inquilina -. Ora spero solo di tornare presto perchè stare in albergo non è piacevole e vorrei tornare a vivere a casa mia». Resta sempre viva la polemica dei condomini che ora dovranno sobbarcarsi anche i costi per la demolizione e la messa in sicurezza in seguito al crollo, come ha ribadito oggi l’amministratore, Vincenzo Marcialis. «Ci sentiamo abbandonati – ha detto – perchè oltre al danno subiamo anche la beffa». Nel palazzo continuano anche i controlli dei vigili del fuoco che oggi hanno verificato che non ci fossero perdite di gas all’ interno del bar che si trova sotto l’edificio interessato dal crollo

 

 

 

DEVIAZIONI AL TRAFFICO In particolare la Polizia Locale ha rinnovato l'invito ai cittadini di evitare le strade a ridosso dell'area chiusa, deviando il percorso come segue:

per i veicoli che provengono da sud, ossia da Lungotevere delle Navi, deviare verso il quartiere Prati attraversando Ponte del Risorgimento, oppure deviare verso il quartiere Parioli (Viale Tiziano/ Belle Arti);

per veicoli che provengono da Nord (Lungotevere Acqua Acetosa), deviare verso Corso Francia oppure in Via Flaminia, in direzione Stadio Flaminio.

Domenica 24 gennaio
Stadio Olimpico: in occasione dell'incontro di calcio Lazio-Chievo delle ore 15,00 si invitano i tifosi, se non indispensabile, a recarsi allo stadio utilizzando i mezzi pubblici, vista la riduzione dei parcheggi nell'area dell'incidente.

Lunedi 25 gennaio e successivi.
Sono previste criticità nel traffico veicolare, soprattutto attorno all'area Stadio Olimpico, in particolare Lungotevere Mar.llo Diaz e Largo M.llo Giardino, quindi si prega di limitare l'uso dell'auto nell'area, se non necessario.

La Polizia Locale metterà in campo tutte le forze necessarie atte a gestire il traffico. Sono comunque attivi tutti i servizi informativi (display stradali, Twitter, e mezzi di informazione). Se necessario seguiranno nuove informazioni."

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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