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di Silvio Rossi
Roma – Non si rassegnano alle troppe carenze della burocrazia gli idonei al concorso per categorie protette indetto da Roma Capitale nel 2012, in attesa di una possibile assunzione. Quattro anni di promesse, di attese vane, non hanno scoraggiato quanti hanno creduto, al momento della lettura dei risultati del concorso, di aver finalmente risolto i problemi.
Dal momento in cui sono state effettuate le prove del concorso siamo ormai al terzo sindaco. Fu durante la giunta Alemanno che si bandì la procedura, assieme a una serie di altri concorsi per 22 figure diverse. Alle categorie protette fu riservato un bando come “redattore pagine web e operatore URP”, con 60 assunzioni immediate, oltre alla possibilità di scorrimento della graduatoria per le ulteriori necessità.
Dopo la chiamata dei vincitori, però, rallentata anche per via delle verifiche effettuate da Marino, convinto di trovare irregolarità nelle procedure, gli idonei oltre la sessantesima posizione sono stati chiamati col contagocce. A oggi sono stati chiamati fino alla posizione numero 95, su una graduatoria di circa 280 idonei.
Carenza di personale Eppure Roma Capitale si trova in carenza di personale assunto con categorie protette, obbligatorie per legge in percentuale rispetto al totale del personale assunto. Negli uffici capitolini e dei suoi municipi le categorie protette sono inferiori, rispetto a quanto stabilito dalle norme, di circa 260 unità, un numero che è ben superiore al numero di idonei ancora in graduatoria.
Una rappresentante del comitato disabili, Silvia Agostinetto, ha scritto una lettera denunciando questa situazione alla neo sindaca Virginia Raggi, che ha tenuto tra le sue competenza la delega al personale.
“Prima delle elezioni – ci dice – gli ex consiglieri cinque stelle ci hanno espresso più volte la loro solidarietà, oggi devono dimostrarci che alle parole possono e devono seguire i fatti”.
Ora il comitato sta inviando nuovamente tutta la documentazione al sindaco, perché si metta definitivamente fine a questa vicenda che si è protratta oltre i tempi umanamente accettabili
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