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Roma, colpo alla ‘ndrangheta: maxi sequestro per oltre 120 milioni di euro a noti esponenti dei clan

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ROMA – Maxi sequestro della Polizia di Stato per un valore di oltre 120 milioni di euro nei confronti di noti esponenti della criminalità organizzata calabrese radicata nella Capitale e nella Provincia.

L’operazione di polizia è scattata alle prime ore della mattina

Un maxi sequestro da parte degli uomini della Divisione Anticrimine della Questura di Roma, per un valore complessivo di oltre 120 milioni di euro, nei confronti di esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese radicata a Roma e Provincia già dagli anni ’80.

Tra i nomi degli ndranghetisti colpiti dal provvedimento emergono: Scriva, Morabito, Mollica, Velona’ e Ligato.

Tra i beni sequestrati spiccano 173 immobili situati tra Roma, Rignano Flaminio, Morlupo, Campagnano Romano, Grottaferrata ed altre province italiane.

Impegnati nell’operazione 250 uomini della Polizia di Stato. Oltre a quella di Roma, sono coinvolte anche altre 10 Questure.

Il maxi sequestro il cui valore è di oltre 120 milioni di euro, è stato adottato nei confronti di:
SCRIVA Placido Antonio, nato ad Africo (RC) l’11.04.1966; MORABITO Domenico, nato ad Africo (RC) il 09.08.1967; MOLLICA Domenico Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 10.09.1967; VELONA’ Giuseppe, nato a Bruzzano Zeffirio (RC) il 28.11.1954 e LIGATO Salvatore, nato a Bruzzano Zeffirio (RC) il 23.11.1964, esponenti di vertice del gruppo laziale della pericolosa e temuta ‘ndrina di ‘ndrangheta MORABITO – MOLLICA-PALAMARA-SCRIVA, originaria di Africo (RC) e insediatisi a nord di questa Provincia a partire dagli anni ’80.
Il loro inserimento nella cosca di ‘ndrangheta può definirsi per nascita, atteso che sono figli di indiscussi sodali, unitamente ai quali parteciparono attivamente alla  sanguinosa guerra intestina,  combattuta negli anni ‘80/’90 nei comuni reggini di Africo e Bruzzano Zeffirio tra i potenti gruppi degli “SCRIVA-PALAMARA-SPERANZA”,  da una parte,  e quello dei “MOLLICA-MORABITO, dall’altra, tristemente nota come “faida di Motticella”, che determinò l’uccisione di circa cinquanta persone e la chiusura,  da parte degli organismi di vertice della ‘ndrangheta,  della “locale”.
L’approfondita attività investigativa, svolta da personale del Settore Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Polizia Anticrimine coordinati dalla dott.ssa Angela ALTAMURA, ha ripercorso “la carriera criminale” ed ha analizzato  le posizioni economico-patrimoniali dei proposti, dei rispettivi nuclei familiari e di numerosi terzi, evidenziando una notevole sproporzione tra i beni posseduti, direttamente o per interposti fittizi,  e i redditi dichiarati o l’attività economica svolta ovvero la sussistenza di sufficienti indizi per ritenere che essi siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.
Al fine di segnalare l’importanza di tale misura di prevenzione, si ritiene opportuno sottolineare l’elevatissimo spessore criminale dei cinque proposti, tre dei quali condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso. 
Le attività illecite cui si sono dedicati riguardano i più risalenti sequestri di persona a scopo di estorsione, il traffico di stupefacenti e di armi, nonchè i più recenti delitti di estorsione, usura e di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso.  
L’offensività dei proposti deve, inoltre, essere necessariamente valutata anche in relazione ai vincoli parentali tra loro intercorrenti, che ne rafforzano oltremodo la coesione e, di conseguenza, la pericolosità sia sotto il profilo criminale che dell’ordine pubblico economico, avendo costituito un inscindibile unicum.
La pervasività nel tessuto economico ed i rilevanti interessi imprenditoriali sono emersi, oltre che in questo capoluogo, prevalentemente nei centri poco distanti, nell’area della Tiberina e della Flaminia, quali  Rignano Flaminio, Morlupo, Sant’Oreste, Capena, Castelnuovo di Porto, Campagnano e Sacrofano, con investimenti immobiliari in Alghero (SS), Rocca di Cambio (AQ), Genova, Bruzzano Zeffirio (RC) e Faleria (VT), inquinando profondamente l’economia legale, anche avvalendosi dell’apporto di specifiche competenze professionali, istituzionali e del sistema bancario.
Sono state accertate pesanti infiltrazioni in molteplici settori produttivi tramite interposti fittizi,  tra cui CINTI Massimiliano nipote del noto boss romano e il cassiere della “Banda della Magliana” NICOLETTI Enrico.

I settori economici di diretto riferimento sono risultati quelli della distribuzione all’ingrosso di fiori e piante; della vendita di legna da ardere; dell’allevamento di bovini e caprini; bar/ gastronomia e commercio di preziosi e gioielli, mentre attraverso prestanome sono penetrati nel settore della grande distribuzione attraverso supermercati della catena “Carrefour”; in quelli edilizio/immobiliare, della panificazione, della vendita di prodotti ottici e dei centri estetici.
L’indagine condotta ha avuto, altresì, il pregio di individuare nella forma giuridica del contratto di rete di imprese uno strumento idoneo e perfettamente funzionale alla realizzazione degli scopi illeciti dell’organizzazione criminale de quo che, attraverso la Rete di Imprese Morlupo (RM), si è recentemente aggiudicata l’assegnazione di un finanziamento pubblico di 100 mila euro da parte della Regione Lazio, oggi in sequestro.
In particolare, il provvedimento giudiziario riguarda il seguente compendio patrimoniale, il cui valore, allo stato, può solo approssimativamente indicarsi in oltre 120 milioni di euro, atteso che restano ancora da quantificare le disponibilità finanziarie presenti sugli oltre mille rapporti bancari accertati e gli ulteriori beni che dovessero essere individuati in corso di esecuzione:
•       173 immobili, ubicati in Roma, Rignano Flaminio; Sant’Oreste; Morlupo; Capena; Castelnuovo di Porto; Campagnano Romano; Riano; Grottaferrata; Faleria (VT); Rocca di Cambio (AQ); Alghero (SS); Genova e Bruzzano Zeffirio (RC);
•       38 quote societarie e ditte individuali; 
•       40 complessi aziendali di cui 7 supermercati siti in Roma, Rignano Flaminio, Capena, Fiano Romano, Morlupo e Castelnuovo di Porto. 
•       4 allevamenti di bovini, bufalini, ovini e cavalli;
•       38 veicoli tra cui una Ferrari F 131 ADE;
•       1 contratto di rete di imprese e fondo patrimoniale finanziato dalla Regione Lazio di € 100.000;
•       titoli per l’erogazione di aiuti all’agricoltura finanziati dall’Unione Europea;
•       oltre 1000 rapporti finanziari;
•       gioielli e preziosi  il cui valore deve essere periziato, contenuti in 3 cassette di sicurezza gia’ sottoposti a sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p.;
•       assegno circolare di € 90.000;
•       dispositivi informatici (personal computer, tablet, telefoni cellulari ecc.) intestati a persone fisiche comunque nella disponibilità diretta o indiretta dei proposti;
•       monete virtuali o criptovalute che dovessero essere individuate;
•       ulteriori beni di valore che nel corso dell’esecuzione dovessero essere trovati nella disponibilità dei proposti.
Infine, una particolare menzione si ritiene di dover riservare all’elemento di assoluta novità in materia di procedimenti di prevenzione, costituito dal disposto sequestro di eventuale moneta virtuale o criptovaluta che dovesse essere individuata nella disponibilità diretta o indiretta dei proposti.
L’esecuzione del provvedimento ha richiesto l’impiego di 250 della Polizia di Stato delle Divisioni e Commissariati di P.S. Sezionali e Distaccati territorialmente competenti per Roma e Provincia, nonché la collaborazione di personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lazio, del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, del locale Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, di un’unità cinofila e del Reparto Volo. Inoltre risultano altresì impegnate nell’esecuzione le Divisioni Polizia Anticrimine delle Questure di Viterbo, L’Aquila, Sassari, Reggio Calabria, Genova, Milano, Palermo, Pistoia e Vibo Valentia ed i Commissariati di P.S. di Alghero (SS) e Bovalino (RC) La caratura criminale dei proposti, l’impero imprenditoriale della cosca calabrese, il potere di alterare il mercato economico, consentono di sostenere che le mani della ‘ndrangheda su Roma sono ormai sempre più “ visibili” e che i “pezzi di ‘ndrangheda” presenti nei comuni a nord della capitale sono capaci di replicare pienamente la propria struttura criminale nel territorio dove si sono stabilizzati.
In tale ottica il maxi sequestro costituisce una straordinaria azione di contrasto alla criminalità organizzata e un importante strumento attraverso il quale le aziende sequestrate vengono sottratte al circuito criminale per essere restituite alla collettività. Infatti le attività non saranno chiuse bensì gestite dall’Amministrazione giudiziaria al fine di immetterle in un percorso di legalità.

Costume e Società

Adolescenti e primi amori, da “Il Tempo delle Mele” a Tik Tok: le emozioni intense restano immutate

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L’amore adolescenziale è un tema universale, che ha attraversato generazioni e culture, suscitando emozioni intense e ricordi indelebili. Dai tempi de “Il Tempo delle Mele”, film iconico degli anni ’80 che ha dipinto con dolcezza e ingenuità i primi turbamenti amorosi, al contesto iperconnesso e digitale dei giorni nostri, il modo in cui gli adolescenti vivono i loro primi amori è cambiato radicalmente.

Il Tempo delle Mele: innocenza e romantiche lettere

“Il Tempo delle Mele”, uscito nel 1980, è diventato un simbolo dei primi amori vissuti con trepidazione e semplicità. Il film racconta la storia di Vic, una giovane ragazza alle prese con le sue prime emozioni amorose. In quell’epoca, gli adolescenti comunicavano attraverso bigliettini scritti a mano, lettere segrete e telefonate brevi e attese con ansia. Gli incontri avvenivano spesso nei contesti scolastici o durante le feste, e il contatto fisico era limitato a timidi baci rubati o a balli lenti durante le serate danzanti.

Questa era un’epoca in cui il tempo sembrava scorrere più lentamente, e ogni gesto, sguardo o parola aveva un peso specifico. Le relazioni si sviluppavano gradualmente, alimentate da sogni, speranze e la magia dell’ignoto. L’ingenuità e l’innocenza caratterizzavano questi primi amori, in un mondo ancora lontano dalle influenze esterne del digitale e dei social media.

I primi amori nell’era digitale: tra connessione e superficialità

Oggi, l’approccio agli amori adolescenziali è molto diverso. L’avvento dei social media, delle app di messaggistica e delle piattaforme di incontri ha trasformato il modo in cui gli adolescenti si conoscono, comunicano e vivono le loro prime relazioni. Se un tempo ci si conosceva tramite amici comuni o a scuola, oggi molti ragazzi iniziano a frequentarsi dopo essersi conosciuti online, attraverso Instagram, Snapchat o TikTok.

La comunicazione, oggi, è istantanea e continua. I messaggi non si scrivono più a mano, ma si inviano tramite chat, spesso accompagnati da emoji, GIF o foto. Questo ha sicuramente reso più facile rimanere in contatto, ma ha anche cambiato il ritmo e l’intensità delle relazioni. La possibilità di essere sempre connessi ha portato a un’esposizione maggiore alle emozioni altrui, ma anche a una certa superficialità nei rapporti. Il “cuoricino” su una foto o un “like” a un post possono essere interpretati come gesti d’interesse, ma al tempo stesso riducono il tutto a un’interazione fugace, spesso priva di un vero coinvolgimento emotivo.

Le relazioni oggi possono svilupparsi molto rapidamente, e altrettanto rapidamente dissolversi. L’accesso costante alle vite altrui attraverso i social ha generato un nuovo tipo di pressione: quella di apparire sempre perfetti e di dimostrare il proprio valore attraverso l’approvazione degli altri. Questa dinamica può rendere le relazioni più fragili e meno autentiche rispetto al passato, dove l’interazione face-to-face era predominante e ogni momento vissuto insieme aveva un significato più profondo.

Le sfide del nuovo millennio: autenticità vs. immagine

Un altro aspetto critico dei primi amori nell’era moderna riguarda l’equilibrio tra la costruzione dell’immagine e la ricerca dell’autenticità. Gli adolescenti di oggi sono spesso spinti a presentare una versione idealizzata di sé stessi sui social media, che può non corrispondere alla realtà. Questo può creare aspettative irrealistiche sia su di sé che sull’altro, portando a delusioni e incomprensioni.

Inoltre, la costante esposizione ai modelli di relazione proposti da influencer e celebrità online può far sembrare che il valore di una relazione dipenda da quanto essa viene “esibita” al pubblico. Di conseguenza, molti ragazzi possono sentirsi in dovere di conformarsi a questi standard, dimenticando che le relazioni vere sono fatte di momenti privati e personali, non solo di post e storie.

Il ritorno all’essenziale: verso relazioni più consapevoli

Nonostante la digitalizzazione delle relazioni, si nota anche una crescente consapevolezza tra i giovani sulla necessità di vivere relazioni più autentiche e significative. Alcuni adolescenti stanno riscoprendo il valore del contatto umano diretto, cercando di bilanciare l’uso della tecnologia con momenti reali e condivisi. C’è una tendenza, seppur ancora timida, a riscoprire modalità di interazione più lente e personali, come l’invio di lettere, la scelta di condividere meno sui social, o l’organizzazione di incontri faccia a faccia senza l’intermediazione della tecnologia.

Il passaggio dai tempi de “Il Tempo delle Mele” all’era dei social media ha profondamente cambiato il modo in cui gli adolescenti vivono i loro primi amori. Se da un lato la tecnologia ha facilitato la comunicazione e l’accesso alle informazioni, dall’altro ha introdotto nuove sfide legate alla superficialità e alla pressione sociale. Tuttavia, l’essenza dell’amore adolescenziale – fatta di emozioni intense, scoperte e vulnerabilità – rimane immutata. La sfida per i giovani di oggi è trovare un equilibrio tra l’uso della tecnologia e la ricerca di relazioni autentiche e significative, che possano lasciare un segno profondo, proprio come accadeva ai tempi delle mele.

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Dieta anti caldo: il ruolo cruciale di una alimentazione specifica per restare in forma

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Durante l’estate, l’Italia può essere soggetta a ondate di caldo estremo, che rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica. Il calore eccessivo può portare a problemi di salute come colpi di calore, disidratazione, e l’aggravamento di condizioni croniche preesistenti. Oltre alle raccomandazioni generali, come evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e mantenersi idratati, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel proteggere il corpo dagli effetti del caldo.

L’importanza dell’idratazione

L’idratazione è la prima e più importante linea di difesa contro il caldo. Quando le temperature aumentano, il corpo perde liquidi attraverso il sudore, aumentando il rischio di disidratazione. Bere acqua regolarmente, anche in assenza di sete, è essenziale. Gli esperti raccomandano di consumare almeno 2-3 litri di acqua al giorno durante i periodi di caldo intenso.

Ma non è solo l’acqua a essere importante: alimenti ricchi di acqua possono contribuire significativamente a mantenere il corpo idratato. Frutta come anguria, melone, fragole e cetrioli sono composti da oltre il 90% di acqua, rendendoli ottimi alleati contro il caldo. Questi cibi non solo aiutano a mantenere l’idratazione, ma forniscono anche vitamine e minerali essenziali.

Alimentazione leggera e ricca di nutrienti

Durante le ondate di calore, l’appetito può diminuire, ma è importante mantenere un’alimentazione regolare e bilanciata. Optare per pasti leggeri e frequenti è una strategia efficace per evitare la sensazione di pesantezza e il rischio di problemi digestivi. Insalate fresche, piatti a base di verdure, cereali integrali e proteine magre sono ideali.

Le insalate possono essere arricchite con alimenti come avocado, ricco di grassi buoni, e semi oleosi (come semi di lino o di chia) che apportano acidi grassi essenziali e migliorano l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Il pesce, soprattutto quello azzurro, è una fonte eccellente di proteine leggere e acidi grassi Omega-3, che contribuiscono a ridurre l’infiammazione e a migliorare la circolazione sanguigna, particolarmente utile in condizioni di caldo estremo.

Sali minerali e vitamine: alleati contro il caldo

Il sudore non porta via solo acqua dal corpo, ma anche sali minerali importanti come sodio, potassio e magnesio, che sono essenziali per il corretto funzionamento muscolare e per mantenere l’equilibrio elettrolitico. La carenza di questi minerali può portare a crampi, affaticamento e altri problemi di salute.

Frutta e verdura fresca sono eccellenti fonti di questi nutrienti. Le banane, ad esempio, sono ricche di potassio, mentre le verdure a foglia verde, come gli spinaci, sono una buona fonte di magnesio. L’aggiunta di una piccola quantità di sale nei cibi può aiutare a reintegrare il sodio perso attraverso il sudore, ma è importante non eccedere.

Le vitamine, in particolare la vitamina C e la vitamina A, sono altrettanto importanti. La vitamina C, presente in agrumi, fragole e peperoni, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a combattere lo stress ossidativo causato dall’esposizione al sole. La vitamina A, presente in carote, albicocche e zucche, è essenziale per la salute della pelle, aiutando a proteggerla dai danni causati dai raggi UV.

Alimenti da Evitare

Mentre è importante sapere cosa mangiare, è altrettanto cruciale essere consapevoli degli alimenti da evitare. Durante le ondate di calore, cibi pesanti, ricchi di grassi saturi e zuccheri raffinati, dovrebbero essere limitati. Questi alimenti possono aumentare la sensazione di calore corporeo e mettere sotto stress il sistema digestivo.

Le bevande alcoliche e contenenti caffeina, come il caffè e il tè nero, hanno un effetto diuretico che può favorire la disidratazione. Anche le bevande zuccherate possono contribuire a un aumento della sete e a un’assunzione eccessiva di calorie vuote, che non forniscono alcun beneficio nutrizionale.

Affrontare il caldo eccessivo richiede una strategia globale che includa precauzioni ambientali, ma anche un’attenzione particolare all’alimentazione. Scegliere cibi ricchi di acqua, nutrienti e sali minerali, mantenere un buon livello di idratazione e evitare alimenti pesanti e disidratanti sono passi fondamentali per proteggere la salute durante i periodi di caldo estremo. In questo modo, è possibile godere dell’estate in sicurezza, senza rinunciare al piacere di mangiare bene.

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Economia e Finanza

L’Italia è il paese più ricco di strutture ricettive in Europa

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Il fenomeno dell’eccesso turistico costituisce attualmente tema importante del dibattito pubblico, anche grazie a tutta una serie di proteste che si sono verificate in alcune delle mete turistiche più frequentate del continente europeo, con le più accese a Barcellona e Maiorca. Con questa espressione si intende una situazione in cui l’impatto del turismo supera le capacità fisiche, ambientali, sociali, economiche, psicologiche o politiche dei luoghi in cui accade vedi Venezia o Firenze. Si tratta di dinamiche che hanno delle ripercussioni sia sui residenti delle comunità locali che sui turisti stessi, oltre che sul paesaggio, sui beni culturali e sui servizi presenti all’interno di questi contesti. La misurazione di queste dinamiche è ancora complessa da fare. Si tratta di materia relativamente nuova per le quali ancora non ci sono delle reali linee guida su quali siano gli indicatori da utilizzare. Inoltre, alcune caratteristiche del fenomeno (come la sua stagionalità) rendono ancora più complesse le analisi. Per poter iniziare ad inquadrare il fenomeno è utile valutare lo stato dell’industria turistica nei paesi comunitari, partendo dal numero di strutture ricettive di accoglienza e il numero di posti letto.
 
Nel suo complesso, l’Unione Europea conta oltre 636mila strutture ricettive con più di 29 milioni di posti letto. In questo dato si comprendono non soltanto gli alberghi ma anche altre strutture di alloggio simili come i B&B oltre a campeggi e aree camperistiche attrezzate.
 
Negli anni delle restrizioni dovute alla pandemia si registra un calo ma i valori attuali (riferiti al 2023) sono in crescita rispetto al periodo pre-Covid. Per quel che riguarda il numero di strutture ricettive, si registra un incremento del 3% rispetto al 2019 mentre per i posti letto l’aumento è dell’1,5%. Il 21,1% delle strutture turistiche europee si trova in aree urbane centrali, che comprendono il 22,6% dei posti letto. Seguono poi le zone periferiche (32,5% strutture, 33,6% posti letto) e le zone rurali (46,4% e 43,8%). Circa la metà delle infrastrutture turistiche europee si trova in aree costiere (51,1%) e copre il 41,6% dei posti conteggiati.
 
Come informa Openpolis, su elaborazione dati da Eurostat, in termini assoluti l’Italia è il paese europeo dotato del maggior numero di strutture ricettive (229.513) e di posti-letto (5,2 milioni). Rispettivamente, coprono il 36,1% e il 17,8% dell’offerta nel continente; per quel che riguarda le infrastrutture turistiche, seguono Croazia (117.476, il 18,5%), Germania (48.275, 7,6%) e Francia (29.375, 4,6%). In coda,  tre piccoli paesi dell’unione: Cipro (771, 0,1%), Lussemburgo (357, 0,1%) e Malta (335, 0,1%).
 
Per quel che riguarda invece i posti-letto, al nostro paese seguono Francia (5.094.909, 17,5%), Germania (3.665.302, 12,6%) e Paesi Bassi (1.400.003, 4,8%). Gli stati caratterizzati da una minore quantità di posti letto sono invece Lussemburgo (57.830, 0,2%), Lettonia (52.263, 0,2%) e Malta (51.041, 0,2%). Occorre evidenziare che risultano mancanti i dati dell’Irlanda mentre quelli della Spagna sono invece parziali, motivo per cui non sono stati considerati nell’analisi.
 
Questi dati sono disponibili a livello regionale per quasi tutte le aree dell’UE. Per poter permettere di confrontare il dato tra regioni con popolazione differente, è stata calcolata l’incidenza ogni 10mila abitanti. La regione europea con l’incidenza maggiore di strutture ricettive è Jadranska Hrvatska (857,64 ogni 10mila abitanti), che comprende tutta l’area della Croazia. Seguono Ionia Nisia (Grecia, 223,90) e la provincia autonoma di Bolzano (221,55). Tra le prime dieci europee, quattro sono italiane: oltre al territorio già citato, sono presenti anche il Veneto (123,84), la Valle d’Aosta (103,39) e il Friuli-Venezia Giulia (83,07). Sui posti letto invece i valori maggiori si registrano nella regione di Notio Aigaio (Grecia, 9.084,56), Jadranska Hrvatska (Croazia, 8.357,92), Ionia Nisia (Grecia, 7.714,12) e Corsica (Francia, 4.728,77).
 
È importante notare che valutare l’incidenza delle strutture ricettive turistiche sul territorio è solo uno degli elementi utili per considerare lo stato del turismo in una regione. Di fondamentale importanza è considerare anche la quantità di notti passate dai turisti in un paese, così come l’incidenza del settore nel calcolo del Pil.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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