ROMA, CNA FOTOGRAFA IL DEGRADO. MERCATO DEL NUOVO SATURO, PUNTARE SUL RECUPERO

Redazione

Il mercato non mancherebbe. Le immagini di una città che cade a pezzi lo dimostrano. È partita da una carrellata di foto scattate in ogni angolo della Capitale “A colazione con i numeri”, l’ormai consueto appuntamento con la Cna di Roma e il CRESME che hanno presentato E.C.O. (Economia, costruzioni, occupazione), pubblicazione trimestrale sull’andamento del mercato delle costruzioni a Roma e provincia. Il focus, questa volta, si è concentrato sul mercato del recupero. Oltre 200 le foto scattate in una sola settimana dagli imprenditori che hanno documentato il degrado di centro e periferia attraverso la pagina facebook dell’associazione (www.facebook.com/cna.roma). Casali abbandonati, muri scrostati, armature a vista, frontalini e infissi pericolanti e opere d’arte abbandonate a sé stesse: un problema di ordine pubblico, prima ancora che di decoro urbano. Ma anche un’opportunità per tante piccole e medie imprese che operano nel settore del rinnovo, che rappresenta quasi 8 miliardi di euro, circa il 75% del valore della produzione nelle costruzioni. Imprese che non possono più puntare su un mercato del nuovo ormai saturo e che, negli ultimi sei anni, si è dimezzato. Contemporaneamente, il rinnovo e la manutenzione ordinaria sono rimasti quasi sugli stessi livelli: quasi 7 miliardi nel 2006, contro gli oltre 7,8 miliardi di quest’anno. A prezzi attualizzati la contrazione è del 5%: del 6% solo quest’anno. Le famiglie acquistano sempre meno case – le compravendite sono in calo del 36% negli ultimi sette anni e del 20% quest’anno e i mutui, nei primi otto mesi sono crollati del 31%- e preferiscono spendere per riqualificare quella che già hanno. Magari perché vecchia, non adeguata alle normative europee, con impianti obsoleti o anche semplicemente perché non più in linea con i propri gusti. Certo è che le incertezze legate al Piano Casa e gli scarsi investimenti pubblici nella riqualificazione, hanno fatto mancare quell’ossigeno che le imprese avrebbero potuto aspettarsi. In affanno anche i bandi pubblici e i restauri, complici le risorse pubbliche ridotte al lumicino. Nei primi otto mesi dell’anno i bandi pubblicati per le nuove realizzazioni sono calati del 39% e del 13% per importo. Nello stesso periodo i bandi aggiudicati per le nuove realizzazioni  si sono contratti per il 16% in numero, ma del 40% per gli importi. Il settore del restauro dei beni sottoposti a tutela ha avuto un crollo, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 65% nel numero delle gare e del 67% per gli importi.