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Editoriali

Roma città aperta… la giusta fotografia dei tempi attuali

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Vivendo a Roma, ci si innamora di questa città eterna. La sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni e contraddizioni, che ti catturano e ti regalano quell’orgoglio e quel vanto di vivere nel luogo più importante al mondo. Il famoso titolo del film, rappresenta la giusta fotografia dei tempi attuali, con sfumature moderne e realistiche, testimone di una caotica vita odierna.

Le parole “libertà, uguaglianza e fraternità“, esaltate anche dal popolo francese, a Roma si coltivano giornalmente, magari con un’ottica italianizzata, e quindi, come direbbe uno jazzista, con divagazioni al tema, tanto da personalizzare e rendere la vita più frizzante, come il nostro DNA ci caratterizza. La nostra città, che poi, per intenderci, è la città del mondo intero, è aperta a tutti ed a tutto, riservandoci una quantità enorme di sorprese di ogni genere e di eventi impensabili, rendendo così la nostra vita meno monotona di come può essere la vita di un tranquillo paese della nostra penisola.

Libertà, parola magica di civiltà e maturità sociale, viene interpretata nel vero senso della parola

Per esempio, si è liberi di sputare per terra, non fare la differenziata, non raccogliere gli escrementi dei cani quando si portano a spasso, parcheggiare in doppia fila e andarsene per fatti propri, bloccando le altre auto regolarmente in sosta, salire sugli auto pubblici o entrare nella metro senza pagare il biglietto, cercare di scavalcare la fila alle poste o in qualsiasi altro posto, alzare il volume del proprio stereo al massimo a qualsiasi ora, per far capire che il nostro genere musicale è quello giusto, e tante altre innumerevoli cose che ci fanno sentire vivi.

Ma, non vi sembra questa, una cosa meravigliosa? Paragonabile a quel senso di libertà che si prova guardando l’orizzonte in riva al mare, senza alcun tipo di ostacolo che possa infrangere i sogni e desideri del momento. Roma! Il mondo va avanti e tu ne sei l’esempio più lampante con tutte le tue modernità. Tanto moderna, che gli alberi, ormai antichi, non si sono aggiornati con i tempi, capiscono che devono morire e si lasciano cadere, testimoni di un tempo passato che non esiste più. Peccato per i danni provocati, ma non è colpa delle storiche piante, se uno decide di passare in quel preciso momento, o di aver lasciato l’auto parcheggiata sotto di esse. Bisogna avere un’ottica moderna e capire che le esigenze attuali sono diverse da quelle del passato, e che dopo tanti anni di lotte sociali cruente, siamo riusciti ad ottenere questi risultati di anarchia totale. Anarchia, non è una brutta parola, ma vero senso di civiltà moderna. Infatti; perché gli operatori dei rifiuti dovrebbero passare a raccogliere tutti i giorni, ammazzandosi di lavoro, quando possono farlo ogni settimana o una decina di giorni?

Tanto i rifiuti non vengono rubati, al limite un po’ sparpagliati e selezionati dai rom

Altrettanto vero, il comportamento e la protesta degli autisti degli auto pubblici e della metro, che per senso di civiltà, avendo magari un raffreddore, non vogliono infettare la comunità ed evitano di andare al lavoro, oppure sono costretti a risolvere i propri problemi con il cellulare mentre guidano, rischiando la loro incolumità. Di conseguenza, i mezzi sono un numero inferiore, dovuto anche al fatto che molti non funzionano per manomissioni varie. Così, si rimedia rallentando le corse con lunghe fila di attesa per i viaggiatori, che possono nel frattempo, socializzare e fraternizzare. Queste delicatezze però, vengono male interpretate dalla gente, che reagisce molto male, specialmente quando ci sono gli scioperi, perché avendo pagato l’abbonamento si è costretti ad andare al lavoro con la propria auto, pagando benzina, parcheggio, e, magari anche una bella multa. Riflettendo obiettivamente però, ci si rende conto come la vita sia così molto più frizzante, e se qualcuno prende un bell’esaurimento, è colpa sua, non volendo attenersi ed accettare il nuovo modus vivendi. Quando si esce da un qualsiasi negozio, c’è sempre un ragazzo gentile africano che ci saluta e ci offre il suo berretto, anche se è impegnato con il suo moderno telefonino in una lunga conversazione. Quando ci si ferma ai semafori, c’è sempre qualche extra comunitario che gentilmente ti vuole pulire il vetro, e tu, che non lo vuoi far lavorare troppo, ti opponi, ma lui ci tiene molto a fare bella figura in terra straniera, e così, pulisce il vetro ugualmente, malgrado la tua contrarietà.

Non bisogna aver paura della diversità, e la città di Roma lo dimostra

Quindi, bisogna essere comprensivi per i fatti di sangue che giornalmente le fonti di informazione ci propinano adducendo la causa agli stranieri, siamo talmente tanti…Del resto quando vediamo i criminali rimessi subito in libertà dopo essere stati arrestati dalle forze dell’ordine, uomini che rischiano la vita tutti i giorni, non dobbiamo scandalizzarci. Bisogna dare loro una nuova chance di riabilitazione, anche se sono clandestini, l’importante però che promettano di non spacciare più, di non stuprare più le donne, di non rubare più, ma quel che più importa, di non ammazzare più il primo innocente che passa, in nome del loro Dio.

Tutti siamo creature di Dio, e lo sono anche quei topi di fogna, che per procurarsi il cibo, sono costretti ad uscire dalle proprie tane ed andare a rovistare fra i cassonetti stracolmi. Una volta, lungo il muro di Porta Pinciana, uno di questi mi ha azzannato una scarpa, non per farmi del male, ma semplicemente perché era in cerca di cibo. Se non si osservano le regole del comportamento dei proprietari dei cani di razze pericolose, non bisogna scandalizzarsi. I casi dei bambini morti, o massacrati e deturpati perché azzannati improvvisamente dai suddetti cani, sono talmente rari che non fanno testo. Una particolare annotazione, è rivolta alla libertà dei giovani d’oggi, liberi di sballarsi, ovvero ubriacarsi e perdere il controllo del proprio cervello, per poter provare nuove ed eccitanti emozioni. I fine settimana, al riguardo, sono davvero devastanti, perché oltre l’alcool viene spesso aggiunta la droga, nella ormai famosa movida. Ci si chiede, se per caso questi giovani, non abbiano fuso il cervello prima di iniziare a bere e drogarsi. Viva Roma, città aperta a tutto. Peccato che io sia nato in un’altra epoca, con degli insegnamenti e principi diversi, e non riesca a capire il senso di questa modernità, e godere pienamente di questa falsa, ingannevole e rovinosa libertà.

Mario Torosantucci

Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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