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Simone, il "runner" ha percorso i cinque chilometri spingendo la carrozzina di Marco:"questa è una corsa a due per un traguardo unico, che si chiama diritto alla salute. Una corsa che parla di vita, di lotta, di impegno sociale, per un diritto che ad oggi è stato scippato, potersi curare!"
di Cinzia Marchegiani
Circo Massimo (Roma) –E' appena terminato il bellissimo evento “The Race for Cure” al Circo Massimo nella stupenda e incantevole città eterna, dopo due giorni di interminabili emozioni. Il 16 maggio scorso ha preso vita questa manifestazione organizzata dalla Susan G. Komen Italia onlus, sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica, cui al centro c’è lo sport, la salute, il benessere ma soprattutto la lotta al tumore al seno.
L’evento ogni anno richiama una folla imponente, l’anno scorso hanno partecipato 55.000 persone unite in una vera corsa alla solidarietà e una raccolta fondi per un male che deve trovare la strategia migliore per combatterlo… “la prevenzione”.
Roma, la capitale da profilo eterno accoglie questo evento dal 2000 in un contesto unico al mondo, lo scenografico Circo Massimo, con solo due edizioni spostate a Caracalla. Oggi la "Race for the Cure" conclude la sua XV edizione con la corsa di solidarietà, una cinque chilometri competitiva e non competitiva, aperta a tutti, abbinata ad una passeggiata di due chilometri. La gara, con la partenza alle ore 10 a Piazzale Ugo La Malfa, rappresenta la capacità di coniugare al meglio lo sport, il divertimento, tante emozioni ma soprattutto l’impegno sociale.
Le madrine come sempre sono Maria Teresa Cucinotta assieme all’attrice Rosanna Banfi testimonial dell’associazione “Donne in Rosa”. Il tumore al seno è il nemico che si può combattere, soprattutto con l’informazione, con la prevenzione e le “Donne in Rosa” lo sanno benissimo, loro lo hanno affrontato personalmente e scendono in campo con un cappellino e una maglietta rosa, per dimostrare che si può vincere e occorre parlare per mettere a confronto le esperienze, i dolori, e le battaglie che hanno un unico filo in comune, la passione per la vita e il coraggio immenso. La Komen Italia con i fondi raccolti dal 2000 ad oggi ha raccolto e già distribuito oltre due milioni di euro per la realizzazione di duecentoquarantacinque progetti personali e anche di altre associazioni, tra cui corsi di aggiornamento per operatori sanitari, programmi di educazione alla prevenzione per donne sane e studenti, servizi clinici per il recupero del benessere psico-fisico delle donne operate ed acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura delle neoplasie del seno.
Oggi due persone speciali hanno partecipato alla gara dei cinque chilometri non competitiva, due ragazzi legati da un filo davvero unico e forse irripetibile, l’impegno sociale. Ragazzi inarrestabili, con un cuore davvero grande e il coraggio di combattere per battaglie sacrosante.
Il grande” runner “ è Simone Carabella, un campione dove la potenza muscolare si è sposata saggiamente al coraggio e l'intelligenza. Un grande attivista nel panorama laziale, che riesce a centrare importanti vittorie. Il secondo pilota è Marco Biviano, il ragazzo di Lipari che assieme a suo fratello Sandro, entrambi malati di distrofia muscolare e costretti a vivere su una carrozzina, vivono dal 23 luglio 2013 nella tenda blu davanti al parlamento. Con molti sacrifici e immani difficoltà legate alla propria malattia fisica, hanno deciso di non cedere di un passo in questa battaglia ormai titanica per il diritto, il rispetto della vita e la libertà di potersi curare in un paese che ormai sembra più proiettato a difendere il diritto all’eutanasia legale. Oggi è un giorno di festa, Simone e Marco correranno assieme in questa maratona che racchiude molte speranze e vuole dare un messaggio positivo a chi lotta non solo contro la propria malattia, ma contro un sistema che stranamente è diventato cieco e sordo. Simone, il runner percorrerà i cinque chilometri spingendo la carrozzina di Marco…questa è una corsa a due per un traguardo unico, che si chiama tutela del diritto alla salute, e la manifestazione ne racchiude tutta la sua forza…
Raggiunto dall’Osservatore d’Italia Simone Carabella ci racconta: “sono un’attivista ormai da molti anni in questo territorio. Per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica abbiamo fermato l’inceneritore autorizzato ai Castelli Romani, stiamo lottando per chiudere la discarica trentennale di Albano, oggi sono qui per ricordare che la salute è un bene troppo prezioso, e come il tumore al seno con la strategia della prevenzione riesce a salvare molte donne, io mi batto affinché i malati orfani di cure, possano avere la propria chance con Stamina e il diritto di curarsi. La corsa a due cui ci impegniamo, auguro possa sensibilizzare le tante persone che hanno giudicato senza conosce a fondo cosa è successo con il pasticcio di Stamina. Qui siamo davvero in tanti a correre oggi in questa maratona, ognuno con tante speranze e tante promesse, ma con un unico obiettivo comune, la voglia di vivere.”
Simone e Marco in pole position per la battaglia universale, la battaglia per una vita che chiede solo più rispetto e non può e non deve conoscere frontiere, omertà, ma soprattutto indifferenza… Pronti, partenza e via!
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