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di Angelo Barraco
ROMA – Cinecittà torna pubblica. Esattamente 80 anni dopo la sua nascita –era il 28 aprile del 1937- si riaprono le prestigiose porte di un mondo che ha fatto sognare milioni di italiani attraverso pellicole di rara bellezza e prestigioso incanto. Ad annunciarlo è stato l’Istituto Luce-Cinecittà che ha parlato della sottoscrizione dell’atto di acquisizione di Cinecittà Studios che vuole portare in auge le attività sotto la piena gestione pubblica. Si apprende inoltre che è già pronto un piano industriale che mira alla trasformazione dei vecchi studi in una cittadella moderna che mira al grande pubblico, come accadeva ai tempi d’oro e soprattutto mira alle grandi produzioni. Nuovo vigore quindi ad un mondo che per anni ha incantato attori, registi e semplici spettatori. Il progetto prevede l’unificazione delle attività di Cinecittà Studios, prettamente legate alle attività teatrali e alle opere audiovisive con le attività dell’Istituto Luce-Cinecittà. Tale risultato arriva dopo il prestigioso riconoscimento di Roma Città Unesco per il Cinema e ci si auspica inoltre che il tutto possa avvenire in tempi brevi. Tanti i progetti in cantiere: dalla formazione per i mestieri del cinema al nuovo museo, dall’Erasmus coadiuvato con il Centro sperimentale ci cinematografia con relativi scambi internazionali ad un’area di Nuova editoria digitale appositamente dedicata alla storia del cinema. Si punta inoltre alla valorizzazione dei servizi per produzioni audiovisivi come la produzione esecutiva alla post-produzione, la gestione dei teatri, la costruzione scenografica e uno studio particolare ai “film difficili”. Si punta infine allo sviluppo di nuovi linguaggi, la realizzazione di “Hub della creatività”, ma anche l’organizzazione di eventi e la gestione degli spazi e alla realizzazione di un “vero e proprio centro dell'audiovisivo, punto di riferimento e di competenza a livello nazionale ed estero. Un generatore di lavoro, ricchezza e occupazione, volano per la crescita di tutta l'industria audiovisiva italiana”.
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