– Una piazza Farnese piena di luci, con centinaia di persone che gridano alla libertà di stampa, all'uguaglianza tra i popoli e alla fraternità tra Italia e Francia: con questa immagine, Roma ha mostrato tutta la vicinanza al popolo francese dopo la strage di Charlie Hebdo, un attentato di matrice islamica che ha portato alla brutale uccisione di 12 persone. Tra i morti ci sono 4 vignettisti della testata di Parigi, rea solamente di aver fatto satira su argomenti che riguardavano il popolo islamico e la religione di Allah.
Centinaia di persone hanno alzato le loro matite in segno di protesta per far capire che la libertà di esporre i propri pensieri è sacrosanta. La fiaccolata organizzata a Roma è stato un successo di fratellanza e di coesione, di uguaglianza davanti a un bene comune: la libertà. Alcuni cartelloni recitano la famosa frase “io sono Charlie”, diventata ormai il cavallo di battaglia di tutti coloro che si sentono vicini a quei poveri vignettisti uccisi a Parigi. In piazza Farnese erano presenti anche alcuni francesi, che hanno cantato ininterrottamente l'inno nazionale, baluardo fondamentale dei diritti che sorreggono la repubblica di Parigi.
Presenti anche centinaia di giornalisti italiani, che hanno voluto così far sentire tutta la vicinanza al popolo francese. A tal punto che, verso la fine della fiaccolata, dalle finestre dell'ambasciata di Francia sono stati esposti fogli con la scritta “merci”: un grazie che vale più di mille parole.
La Camera dei Deputati, inoltre, ha interrotto per un'ora i lavori per permettere ai vari parlamentari di partecipare alla manifestazione. Un gesto che non è piaciuto a tutti: i vari Gasparri, Chaouki, Toti e altri sono stati accolti con applausi ironici. La fiaccolata non doveva diventare una passerella politica.
Dai vari capannelli che formavano la piazza si alzavano voci di indignazione, protesta e sgomento; alla fine, anche l'Inno di Mameli si è unito a quello francese, in un mix che ha rappresentato il vero spirito di questa fiaccolata. Le candele accese, spesso strumentalizzate dai media, si muovevano per la piazza come fuochi indipendenti ma portati da persone che la pensano allo stesso modo: morire così è ingiusto e in un paese “strano” come l'Italia, per quel che riguarda la libertà di stampa, dobbiamo combattere tutti i giorni per non far ripetere una situazione del genere. Non c'entra l'Islam o Maometto: poter scrivere quello che si pensa è la base della democrazia e del libero pensiero.
Alla fine, le candele quasi spente sono state messe per terra. L'immagine aveva quello spirito lugubre, che si avvicina alla morte, ma una morte strana, che ancora mantiene un barlume di luce. L'attentato di Parigi è stato gravissimo ed ha portato all'uccisione di 12 persone, ma una speranza ancora c'è. La voglia di far sentire la propria voce è grande e sicuramente ha diminuito le distanza tra due popoli profondamente diversi. Nelle tragedie c'è sempre fratellanza.
La trasmissione ideata e condotta da Chiara Rai ospita politici, imprenditori e sanitari per approfondire temi di attualità e prevenzione alimentare
Chiara Rai, giornalista e ideatrice della trasmissione Officina Stampa, torna ad animare il giovedì sera con un nuovo appuntamento del suo programma d’informazione, che da otto anni esplora temi di attualità, politica e cultura. La puntata del 7 novembre, trasmessa in diretta a partire dalle 19 dal Black Jack Cafè di Grottaferrata, si preannuncia come un evento da non perdere. Il celebre salotto rosso della trasmissione accoglierà ospiti di spicco, concentrandosi su argomenti di grande rilevanza, con un’attenzione particolare alla salute e alla prevenzione.
Gli ospiti della serata: voci autorevoli e giovani promesse
Nella sesta puntata, Chiara Rai dialogherà con figure influenti del mondo politico, imprenditoriale, sanitario e mediatico. Tra gli ospiti attesi vi sarà Anna Zaratti, Consigliere comunale di Rocca Priora e portavoce locale di Fratelli d’Italia, che offrirà una prospettiva politica locale su temi di interesse pubblico. Sarà inoltre presente il Professor Luigi Inglese, presidente di lungo corso e stimato professionista nel campo dell’educazione e della formazione, che condividerà la sua esperienza e le sue riflessioni sull’importanza dell’educazione alla salute e alla prevenzione.
Per affrontare in dettaglio i temi della prevenzione e della sanità pubblica, Officina Stampa ospiterà Mariano Sigismondi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 6, il quale illustrerà il ruolo cruciale dei controlli sanitari e le strategie preventive adottate dalla ASL per tutelare la salute pubblica. I suoi interventi saranno affiancati dall’analisi di Azzurra Marinelli, opinionista esperta nelle dinamiche sociali e nelle problematiche legate alla salute.
Completano il parterre Massimiliano Baglioni, blogger noto per il suo impegno civico, che offrirà una prospettiva critica sui temi della serata, e Ginevra Galea, giovane studentessa che rappresenterà la voce delle nuove generazioni, dimostrando l’interesse giovanile verso temi cruciali per la società.
I temi della puntata: prevenzione alimentare e salute pubblica
Un argomento centrale della serata sarà la prevenzione alimentare, un tema di grande attualità che coinvolge direttamente la vita dei cittadini. Mariano Sigismondi illustrerà le diverse misure attuate dalla ASL Roma 6 per monitorare la sicurezza dei prodotti alimentari, spiegando i controlli e le normative vigenti che tutelano la qualità dei cibi, dai mercati locali ai supermercati.
Con il Professor Inglese, si approfondirà l’importanza di una sensibilizzazione educativa nei confronti della salute e della prevenzione, evidenziando il ruolo delle istituzioni e delle figure educative nel promuovere una maggiore consapevolezza tra i cittadini.
Come di consueto, non mancherà il commento sportivo a cura di Marco Martone, direttore di Scrivonapoli.it e giornalista di Canale 21.
Un format consolidato e innovativo: Officina Stampa continua a stupire
Arrivata all’ottavo anno consecutivo, Officina Stampa si conferma un punto di riferimento per chi cerca un’informazione puntuale e accessibile. La conduzione di Chiara Rai, attenta e dinamica, consente al programma di approfondire ogni tema con rigore, coinvolgendo ospiti di rilievo e stimolando dibattiti anche su questioni complesse.
L’appuntamento è quindi per giovedì 7 novembre alle 19 in diretta dal Black Jack Cafè di Grottaferrata: una serata all’insegna dell’informazione e dell’attualità, arricchita dalla partecipazione di ospiti che offriranno al pubblico un quadro chiaro e completo delle tematiche trattate. Officina Stampa si conferma così una voce autorevole e innovativa, pronta a esplorare con spirito critico e costruttivo i temi più rilevanti.
Francesco Saverio Fiorini, Eliana Tagliente, Nadia Natali, Patrizia Claps, Azzurra Marinelli, Massimiliano Baglioni, Marco Martone e Ginevra Galea ospiti nel salotto rosso di Chiara Rai in diretta dal Black Jack Cafè di Grottaferrata
Giovedì 24 ottobre 2024 alle 19:00, ritorna l’appuntamento con Officina Stampa, la popolare trasmissione web condotta da Chiara Rai, in diretta dal Black Jack Cafè di Grottaferrata e disponibile sul canale YouTube ufficiale di Officina Stampa. Questa quinta puntata della nuova stagione promette di essere particolarmente interessante, toccando temi di grande impatto sociale, tradizioni romane e attualità.
Nel caratteristico “Salotto Rosso” di Chiara Rai si parlerà di temi che spaziano dal sociale alla cronaca, con ospiti d’eccezione. Eliana Tagliente sarà presente per raccontare una vicenda personale legata alla ASL Roma 2, offrendo uno spunto di riflessione su una tematica molto sentita.
La puntata offrirà anche un affascinante viaggio nella cultura e tradizione romana con Francesco Saverio Fiorini, figlio del celebre Lando Fiorini, che parlerà del progetto Il Puff in tour, lo spettacolo che continua a celebrare l’eredità del leggendario cabaret romano. A tenere alto il livello musicale sarà la cantante e attrice Nadia Natali, nota anche per il suo lavoro come autrice teatrale e doppiatrice.
Inoltre, interverranno Patrizia Claps, giornalista e pittrice, per arricchire la discussione con il suo contributo artistico, e l’opinionista di cronaca nera Azzurra Marinelli, che offrirà il suo punto di vista su casi di attualità. Completano il parterre degli ospiti il blogger Massimiliano Baglioni e la giovane studentessa Ginevra Galea, che apporteranno il loro contributo su temi di cronaca e attualità.
Non mancherà il momento dello sport con il consueto editoriale del giornalista editorialista Marco Martone.
Un’occasione imperdibile per chi ama il dibattito su temi di interesse pubblico, con la possibilità di seguire la trasmissione in diretta o in differita su YouTube. Non mancate!
Tra insicurezza, abbandono e disagi infrastrutturali, si rischia di presentare un’immagine inquietante dell’Italia mentre la città si prepara al grande evento religioso
Continua il viaggio attraverso le opere “incompiute” in vista del Giubileo 2025, e oggi ci soffermiamo sul capolinea della Metro C di Monte Compatri – Pantano, un’arteria di trasporto che avrebbe dovuto essere già operativa per il grande Giubileo del 2000. Nonostante le promesse e i primi viaggi inaugurali, il progetto ha accumulato un numero incommensurabile di ritardi.
Il viaggio inaugurale
Il 9 novembre 2014, dieci anni fa, i sindaci di Roma e Monte Compatri, Ignazio Marino e Marco de Carolis, celebravano l’apertura simbolica della linea. Oggi, però, la situazione rimane critica.
Secondo le recenti dichiarazioni dell’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè, i lavori alla stazione di Porta Metronia stanno procedendo, e il completamento è previsto per ottobre 2024. Patanè ha sottolineato come questa nuova stazione “possa rappresentare un connubio tra l’innovazione urbanistica e la valorizzazione del patrimonio archeologico di Roma”.
Tuttavia, il capolinea di Monte Compatri – Pantano racconta una storia ben diversa.
Dall’assassinio di Ivan Alexandru manca un presidio costante di polizia
Questa area è diventata teatro di una tragedia nel gennaio 2024, quando un giovane di soli 14 anni, Ivan Alexandru, venne assassinato nel piazzale antistante la stazione e nonostante le promesse di intensificare la presenza delle forze dell’ordine e migliorare la sicurezza, la situazione rimane allarmante.
Solo due nuove telecamere sono state aggiunte per sorvegliare un’area che continua a mostrarsi come un “deserto” di sicurezza, priva di un presidio costante di polizia. I servizi per i viaggiatori lasciano molto a desiderare: attualmente, l’unico bagno funzionante è quello femminile, mentre il maschile e quello per diversamente abili rimangono chiusi da mesi.
A questi disagi si aggiungono cumuli di spazzatura accumulati, locali vuoti pieni di rifiuti, (resta aperto ed attivo, per la cronaca, solo un piccolo bar) ed un chiusino straripa ogni volta che le piogge si abbattono sulla capitale, sollevando preoccupazioni circa la gestione delle acque reflue, facendo fuoriuscire liquami maleodoranti. “Qui, ci dice un passeggero, abbiamo paura di venire la sera tardi, è una terra di nessuno. Lo dica a chi governa la città e il nostro Paese. Vengano qui a vedere di notte, non solo a farsi selfie quando quel povero ragazzo è stato ucciso”, denuncia un utente della metro, esprimendo un malcontento palpabile.
Un clima di insicurezza e di abbandono
In questo clima di insicurezza e abbandono, si respira un’aria di preoccupazione in vista del Giubileo 2025 specie a riguardo della stazione di Monte Compatri – Pantano, che potrebbe e dovrebbe diventare un importante punto di accoglienza per i visitatori di tutto il mondo ed invece corre il serio rischio di presentare un’immagine inquietante dell’Italia e della sua capitale.
La città ha bisogno di farsi trovare pronta per l’evento religioso più significativo che culminerà nel 2025 e diventa fondamentale che le istituzioni non solo proseguano i lavori, ma prestino attenzione anche al contesto sociale e alla sicurezza dei cittadini e dei turisti.
Un’adeguata manutenzione e la garanzia di un ambiente sicuro possono trasformare questa “terra di nessuno” in una vera porta d’accesso alla storia e alla cultura di Roma senza dimenticare l’indotto che potrebbe crearsi per l’intero territorio dei Castelli Romani con il comune di Monte Compatri (dove sorge il capolinea nds) “in testa”. Con un potenziale inespresso che attende solo di essere valorizzato, è tempo di agire e non di promettere.