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Redazione
Roma – La presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, ha prodotto una delibera di Giunta dello scorso 25 marzo che vieta all'ufficio commercio del primo Municipio di accettare l'avvio di nuove attività che non dimostrino di avere la tradizionale canna fumaria esterna all'edificio con sbocco dei fumi sul tetto e quindi di chiudere quelle attività che sono fornite di canne fumarie a carboni attivi. Il fatto è che su 13 attività, 7 utilizzano i cosiddetti "scrubber", impianti a carboni attivi.
Il presidente Fiepet – Confesercenti Pietro Lepore torna sull’argomento perché di fatto questa delle canne fumarie è una situazione che non può essere risolta soltanto con le multe a iosa e la chiusura dei locali che andrebbe a penalizzare molte attività: “Premesso che ci troviamo d’accordo con la linea intrapresa dalla Asl e dal Comune, vorremmo comunicare la nostra disponibilità a sederci intorno ad un tavolo per cercare di trovare una soluzione per quella metà di locali romani del centro storico che lavora con canne fumarie a carboni attivi, impianti alternativi che per la Asl erano regolari dal 2009 ma che sono diventate oggi irregolari. Pensiamo che si possa trovare una ragionevole soluzione che non comporti multe salatissime e chiusure per quei locali che oggi si trovano in una posizione irregolare”.
La richiesta di Lepore è dunque quella di sospendere momentaneamente le multe a tappeto ai locali con canne fumarie a carboni attivi e prevedere una sorta di piano che possa permettere alle attività che oggi si trovano “irregolari” di potersi adeguare senza compromettere irreversibilmente il proprio lavoro. “Saremmo onorati di poter partecipare a trovare una soluzione che non penalizzi metà delle attività del centro storico a pochi mesi dal Giubileo” conclude il Presidente Fiepet Pietro Lepore.
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